I Crabinieri di Petilia ricevono opera realizzata dagli studenti dell’Istituto“Margherita Hack”
In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica appena trascorsa, dopo la tradizionale cerimonia, i ragazzi dell’Istituto di Istruzione secondaria "Margherita Hack" - Istituto Professionale AFI (Arredi e forniture d'Interni) di Petilia Policastro, per il tramite dei loro professori e dirigenti hanno deciso di donare, nell’ambito di un progetto intrapreso tra quella Scuola e la Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro, un’opera in legno da porre all’interno della sede del Comando.
L’Istituto professionale, polo d’eccellenza di un settore - ricercato ed esclusivo come quello della lavorazione di uno dei materiali più nobili, il “legno” - è il simbolo dell’identità e di un’economia sulla quale si è sviluppata, e si sviluppa, il territorio di Petilia Policastro e, più in generale, dell’alto marchesato.
Il progetto perseguito dalla realizzazione dell’opera è finalizzato allo scambio di insegnamenti nobili tra le Istituzioni presenti sul territorio e preposte a promuovere la crescita e lo sviluppo della sensibilità al "bene comune", facendo inoltre maturare la consapevolezza tra i cittadini, ed in particolare nelle giovani generazioni, della cultura del rispetto delle risorse naturali a e, allo stesso tempo, dell’Uomo e della società in generale. Per suggellare questa intesa, gli studenti, fortemente motivati dagli insegnanti, hanno voluto realizzare nei laboratori di lavorazione del legno della scuola, un pannello decorativo dedicato all'Arma dei Carabinieri, sicuro punto di riferimento per la tutela della giustizia, per la prevenzione ed il contrasto alle criminalità di ogni genere, per la lotta ad ogni forma d’illegalità e corruzione, esprimendo un attestato di stima, apprezzamento e fiducia verso il Comandante della Compagnia, nei confronti del Comandante della Stazione e di tutti i militari che vi prestano servizio.
L'opera é stata realizzata su pannelli sovrapposti di listellare di faggio della misura di 250 X 145 X 6 cm. Sul primo pannello vi é rappresentata la città di Petilia Policastro realizzata a tecnica mista (incisione e tarsie in legno) identificabile da elementi come la struttura urbanistica, la "Timpa da serpa", la Chiesa di San Francesco di Paola posta sul bordo del dirupo. La città é stata immaginata stilizzata con il richiamo nella mente de "l'Allegoria degli effetti del Buon Governo sulla città" di Ambrogio Lorenzetti (1339). L’intento è ben chiaro: solo se l’amministrazione della cosa pubblica avviene su principi di giustizia sociale, il popolo trae beneficio dal governo pubblico.
Sul pannello posteriore sono state tracciate con il pirografo parte delle lingue di fuoco del fregio dei Carabinieri che bruciano i tentacoli di una piovra (simbolo del male) colpita ma non finita, che spuntano dalla parte destra della composizione. Sullo stesso piano é stata inserita una lamina in acciaio verniciata che riproduce l'immagine dell’uniforme storica dei Carabinieri Reali, da sempre presenti nella città di Petilia Policastro e la nuova uniforme unite dal fregio realizzato in alluminio.
Il volto del carabiniere “veglia” puntando lo sguardo all’interno della città, nell’intento di salvaguardare la stessa non solo dalla criminalità proveniente dall’esterno, ma anche dal rischio dello svilupparsi di forme di prevaricazione interna o di solidarietà tra consociati volte la tollerare condotte non isperate a canoni di legalità e giustizia. Il colori utilizzati sono il rosso e il blu: il rosso, il colore anticamente consacrato a Marte, simboleggiante le virtù guerriere e l'azzurro, simbolo del valore militare e dell'amor di Patria. Tutti questi simboli sono illuminati da una striscia di led posta tra i due pannelli che ne esaltano profondità e chiarore.Essa è, in definitiva, la rappresentazione del rapporto di integrazione e di dialogo che esiste, e che vuole essere rafforzato, con la popolazione locale oltre che il simbolo della reciproca fiducia che lega le giovani generazioni e l’Arma dei Carabinieri.
Questi ragazzi, ed i cittadini di Petilia Policastro, grazie anche all’Istituzione Scolastica ed a scuole come, appunto la c.d. “Scuola del Legno”, hanno la possibilità di un riscatto sociale e l’occasione per rifuggire dalle logiche illusorie e autodistruttive dell’illegalità. Da ora in avanti, potranno vedere - nella loro opera – il legame indissolubile che può essere creato con le Istituzioni e con l’Arma dei Carabinieri in particolare, nella speranza di un reciproco sostegno verso un futuro che, nonostante le difficoltà, non può e non deve essere motivo di sconforto o di auto-commiserazione, ma piuttosto l’occasione di rinnovate speranze sulle potenzialità di cui questa terra, bellissima (anche se sino ad ora “meno fortunata” di altre) è in possesso, e delle risorse umane e naturali di cui essa dispone.
Alla realizzazione dell’opera hanno partecipato: Il Prof. Rosario Marrazzo, responsabile del progetto e della sede dell’istituto professionale Arredi e Forniture d’interni di Petilia Policastro; il Prof. Stefano Ciottariello insegnante tecnico pratico di laboratorio coordinatore nella fase esecutiva dell’opera; Gli assistenti tecnici Luisa Marino e Pino Marrazzo che hanno provveduto all’intaglio ed all’esecuzione dell’opera; Ma soprattutto gli studenti ed i docenti che si sono prodigati per la realizzazione; il prof. Eugenio Giordano per le opere di verniciatura materialmente eseguite nell’omonima carrozzeria del fratello Rosario; Il Prof. Antonio Marazzita e la Professoressa Francesca Carvelli per la realizzazione di un video che verrà pubblicato nei prossimi giorni dall’istituto scolastico e per la relativa consulenza artistica; Il Sig. Franco Fico per l’esecuzione di stampe adesive necessarie alla verniciatura presso la propria tipografia; Il Sig. Fedele Astorino per la realizzazione per l’intaglio del fregio dell’Arma presso la propria marmeria.