Agguato a Villapiana: ucciso a colpi di mitra presunto boss

Cosenza Cronaca

Leonardo Portoraro, ritenuto esponente della ‘ndrangheta della Sibaritide, è stato ucciso questa mattina a Villapiana Lido a colpi di mitra e di pistola.

L’uomo, al momento dell’agguato, si trovava a bordo della sua auto, davanti al ristorante che gestiva nella parte marina della cittadina. I killer, almeno due e col volto coperto, avrebbero sparato da una vettura. Sul posto i carabinieri che hanno interdetto l’area - nei pressi del lounge bar “Tentazioni” - per eseguire tutti i rilievi del caso,

Portoraro, detto “Giornalo Favizio”, aveva 63 anni ed attualmente era libero. Secondo una prima ricostruzione, l’auto da cui sono partiti i colpi d’arma da fuoco, si è avvicinata alla sua vettura senza lasciare scampo alla vittima, che è morta sul colpo.

In passato, negli anni novanta, il 63enne era stato arrestato per accuse legate ad associazione mafiosa. Assolto e risarcito dallo Stato, secondo il racconto dell’ex boss di Cosenza Franco Pino, proprio Portoraro avrebbe ordinato l’uccisione, a Cassano, di Alfredo Elia e Leonardo Schifini, nel 1993.

Con l’omicidio di oggi gli inquirenti temono l’apertura di una faida sullo ionio cosentino. Nel suo locale lavora la moglie di Pasquale Signoretti, l’uomo arrestato e in galera per l'omicidio del commercialista castrovillarese Liberato Passarelli (LEGGI).

Quanto al delitto, la vittima, una volta scesa dalla vettura sarebbe stata avvicinata dall’altra auto e i killer l’avrebbero freddata con circa una trentina di colpi di mitra e di pistola, almeno a giudicare dal numero di bossoli ritrovati a terra.

Nel frattempo l’auto che potrebbe essere stata usata dai killer è stata trovata bruciata in contrada San Francesco di Villapiana. Si tratta di una Audi A3, che è stata già esaminata dalla scientifica dei carabinieri.

Portoraro, originario di Cassano allo Ionio, abitava a Francavilla Marittima ed era considerato, negli anni Ottanta, appartenente al clan Cirillo.

Un suo fratello, Giovanni, fu ucciso all'età di 34 anni, in un agguato a Cassano, nel 1992; il delitto fu inquadrato nella guerra di mafia tra le cosche attive all’epoca nella zona.

Sul caso indagherà, per competenza, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

(Ultimo aggiornamento h 19:00)