La Prossima Crotone: “Cambiare dirigenza Asp”

Crotone Salute

Ha “toccato il fondo” l’Asp di Crotone. Almeno stando alle dichiarazioni dei consiglieri della Prossima Crotone che hanno deciso di affidare a un comunicato stampa il proprio malcontento sulla gestione dell’Azienda sanitaria provinciale.

Dopo tre anni di gestione del “trio” capeggiato da Sergio Arena, la condizione del sistema sanitario locale e della struttura ospedaliera San Giovanni di Dio, è diventata a dir poco insopportabile per i cittadini che sono costretti a subire sulla propria pelle le conseguenze di un autentico disastro. In queste condizioni, il diritto alla salute più che essere praticato viene semplicemente enunciato e accantonato”.

Per questo motivo Prossima Crotone chiede “una decisa inversione di rotta. Cambiare e rilanciare la sanità nel nostro territorio è, a questo punto, una priorità che va affidata ad una nuova più professionale e manageriale gestione, prima che sia troppo tardi”.

“Ricordiamo tutti il rapporto che la ormai ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha consegnato alla Regione Calabria, nel quale si rilevava, tra l’altro, che l’attuale “trio”, sempre capeggiato da Arena, ha realizzato un deficit spaventoso, pari a circa 8 milioni di euro nel 2015, e ben 25 milioni nel 2016, e chissà quale amara sorpresa avremo nei dati di bilancio 2017, che ancora oggi, non sono stati resi noti. Un deficit che non si giustifica con un’offerta sanitaria migliore, più efficace ed efficiente, né tantomeno con investimenti tecnologici mirati ad aumentare la qualità dei servizi erogati nel nostro ospedale, si potrebbe, pertanto, ritenere che una parte consistente di risorse non siano state rivolte alla cura della salute dei cittadini ma assorbiti e destinati ad alimentare aree e settori improduttivi della nostra sanità pubblica.

“In quel rapporto “sulla situazione della Sanità calabrese”, Crotone risulta la Cenerentola della regione dal punto di vista delle prestazioni sanitarie, ma quello che è ancora più grave, così come veniva rilevato proprio nel rapporto della Lorenzin, è che l’azienda sanitaria più piccola della Calabria realizzava un quarto del deficit complessivo dell’intera regione. Ed impietosamente, veniva ancora rilevato dallo stesso rapporto “giuridico” elaborato dal ministero della Salute, che l’Asp di Crotone è stata diretta da un “abusivo”, infatti il rapporto dichiara che Sergio Arena è stato nominato “in modo illegittimo e illegale” e precisamente che “si è atteso che il commissario maturasse i titoli per poter essere nominato direttore generale, procedura assolutamente illegittima e illegale”.

“Di fronte a questa situazione non si può restare in silenzio e nemmeno con le braccia conserte, tantomeno restare impassibili di fronte alla crescente insofferenza dei cittadini, va con tutta urgenza ripristinata una nuova e diversa gestione “legittime e legale” che senta forte il desiderio e la voglia di avviare una poderosa fase di riorganizzazione e rilancio della nostra sanità pubblica. Per tutti questi motivi, riteniamo che il Presidente della Regione e ogni altro organo di indirizzo e di controllo, assumano le necessarie e conseguenti iniziative per consentire ed offrire una diversa prospettiva alla gestione del fondamentale comporto sanitario della nostra provincia”.