Gioia Tauro. Progetto Costruire Speranza2, consegnati i premi
Nel corso degli incontri già avvenuti, promossi dal progetto “Costruire Speranza 2”, in collaborazione con la Caritas italiana, Progetto Policoro, e con il sostegno della Conferenza Episcopale Calabra, oltre alla presenza costante del diacono Vincenzo Alampi direttore della Caritas diocesana, del vice direttore diacono Michele Vomera e della referente del progetto “Costruire speranza”, Noemi Trimarchi, tanti gli interventi di esperti in materia e rappresentanti delle forze dell’ordine, ma anche la partecipazione attiva del mondo della scuola e rappresentanti del territorio.
Incisive le parole di don Mimmo Caruso, cancelliere della curia vescovile che durante il suo intervento ha affermato che “la vera giustizia è quella che si rivolge contemporaneamente a tutti e a ciascuno”, come anche quelle del giovane capitano Gabriele Lombardo della compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro che ha ricevuto il premio “Costruire Speranza” ideato dalla Caritas Diocesana di Oppido Mamertina – Palmi, per la sua presenza e testimonianza nelle scuole e con i giovani. Premio consegnato fra gli altri anche a Massimo Occhiuto, funzionario dell’Ufficio delle Dogane del porto di Gioia Tauro che con grande sensibilità ha donato alla Caritas - e quindi ai poveri, - della merce confiscata invece di distruggerla, a Francesca Laganà Responsabile del Centro per l’Impiego di Gioia Tauro, a Stefania Bruno, esperta del 3° Settore, all’Associazione Pensionati di Gioia Tauro e a Nino Parisi, Responsabile della Formazione Caritas.
La presenza del vescovo Francesco Milito ha invece arricchito la mattinata del passaggio della fiaccola a Palmi, dove ha espresso il desiderio ”che nella Piana ci fosse un faro permanente che arda giorno e notte, con l’olio della nostra terra, come segno di grande speranza”.
Non a caso infatti è stato scelto l’Istituto Agrario "Luigi Einaudi", istituto che sta portando avanti un importante protocollo con il Ministero dell’Istruzione e con il Dipartimento Giustizia minorile e di comunità del Ministero della Giustizia, consentendo a un gruppo di minori, assegnati ai servizi sociali, di frequentare corsi ed essere coinvolti nelle normali attività scolastiche, sottolineato dalla presenza e dalle parole della direttrice dell’Ufficio Giustizia minorile, Giuseppina Garreffa.
Un passaggio di luce che rappresenta dunque non solo un momento di sensibilizzazione, di preghiera e riflessione, ma anche la possibilità di raggiungere le “periferie esistenziali” al fine di consolidare l’azione capillare educativa della Chiesa sui temi della giustizia e della legalità, oltre che della carità.