A Reggio il primo sbarco dell’era Salvini: tra polemiche con Malta e l’odissea dei migranti
Attesa già da ieri ha attraccato nel porto di Reggio Calabria la “Sea Watch 3”, la nave dell’Organizzazione non governativa tedesca che trasportava un carico di 232 migranti soccorsi nel mar Mediterraneo (LEGGI), dove l’Ong aveva prestato aiuto a un'altra nave, la Seefuchs, piccolo peschereccio con a bordo 120 persone.
Fra gli stranieri vi sono anche alcuni minorenni (29 in tutto e tra i 9 e i 18 anni, compreso un bimbo di appena 5 anni) e diciassette donne, tra cui una incinta. Le operazioni di sbarco sono iniziate sotto la direzione della Prefettura del capoluogo dello Stretto che ha già attivato un piano coordinato.
Lo sbarco di oggi è il primo che si registra dall’insediamento del nuovo Governo Conte, in particolare dopo la nomina di Matteo Salvini al dicastero dell’Interno, e già ha fatto parlare di se a livello nazionale e internazionale.
Lo stesso ministro ha innescato infatti una polemica con le autorità Maltesi, secondo il capo del Viminale ree di aver rifiutato assistenza a un'altra nave, la Seefuchs.
“Non è possibile che risponda no a qualsiasi richiesta di intervento” ha sbottato Salvini a cui ha fatto seguito la piccata risposta de La Valletta che ha prontamente negato.
Quanto alla vicenda, alla Sea Watch, l’autorizzazione all’attracco nello scalo calabrese è giunta direttamente dal Ministero dell’Interno dopo una odissea durata oltre 80 ore durante la quali la nave ha vagato tra i mari del Sar con a bordo gli oltre duecento ospiti “sempre più malati ed esausti”, secondo quanto riferito dalla stessa Ong tedesca.
La guardia costiera di Roma aveva infatti chiesto al porto più vicino, quello di Malta appunto, di intervenire per mettere in sicurezza la Seefuchs ma le autorità locali si sarebbero rifiutate costringendo sempre la guardia costiera ad indicare alla Sea Watch di fare rotta verso l’Italia, assegnando poi il porto reggino come luogo di sbarco.