Agricoltori, USB sul Tavolo permanente in Prefettura a Reggio
Nella mattinata di ieri, martedì 12 giugno, si è svolta presso la Prefettura di Reggio Calabria una nuova riunione del tavolo permanente - avviato come ha voluto ricordare lo stesso Prefetto di Reggio Calabria Di Bari su richiesta di USB Lavoratori agricoli - sul rispetto dei diritti sindacali e sociali dei braccianti nella città metropolitana di Reggio Calabria.
“La riunione, -che ha visto praticamente la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, è stata convocata – si legge in una nota stampa del Coordinamento Lavoratori Agricoli USB - a ridosso dell’assassinio del nostro compagno Soumaila Sacko per avviare un confronto sulle modalità da adottare per superare il modello tendopoli e andare verso modelli abitativi diversi, concetti condivisi da tutti nelle finalità, meno nelle pratiche.
A questo scopo le proposte avanzate dalla Prefettura e condivise dalle altre istituzioni presenti sono: l’inserimento nei circuiti dello SPRAR dei richiedenti asilo e dei titolari di permessi umanitari o sussidiari; la verifica della disponibilità da parte delle associazioni di categoria di alloggi agricoli nell’area; la verifica della disponibilità di beni confiscati e di alloggi ERP nei comuni dove non vi sia domanda locale di alloggi popolari; la realizzazione, fuori dall'area ZES, di una nuova area container per circa 300 posti letto; il ricorso di concerto con le altre regioni meridionali dove sono presenti braccianti stranieri (Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania) al “Fondo asilo migrazione e integrazione 2014-2020” (FAMI) per l’avvio di una serie di azioni che vanno dall’accoglienza diffusa all’inserimento lavorativo; la richiesta formale al Ministero del Lavoro del potenziamento dell’Ispettorato del Lavoro.
Nel condividere il bisogno di un confronto tra le varie parti, al fine di evitare soluzioni calate sulla testa dei lavoratori, ribadiamo l’importanza del tavolo permanente e la necessità che continui e che si intensifichi nei suoi appuntamenti.
Al contempo, come fatto anche ieri e come contenuto nella piattaforma consegnata durante il primo incontro del tavolo permanente, ribadiamo che la nostra soluzione per un inserimento abitativo degno e che riconosca il ruolo di lavoratori, è quella di facilitare la possibilità di affittare le case sfitte, attraverso anche l’attivazione di un Fondo di Garanzia che possa facilitare questa opzione. Questo tenendo conto che nell’area è presente un’enorme mole di vuoto abitativo riscontrata nell’ultimo censimento. Questa soluzione per noi richiederebbe tempi di realizzazione molto più rapidi e al contempo graverebbe nettamente meno sulla casse pubbliche, oltre ad evitare concentramenti e ghettizzazioni”.