Dichiarazione Guccione (Pd) su ospedali montani

Calabria Attualità

Avevamo atteso con ansia che il Governatore della Calabria annunciasse qualche novità sugli ospedali montani di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria Mannelli, ma anche questa volta siamo rimasti profondamente delusi. Dalla recente conferenza stampa è giunta, invece, la drammatica conferma che queste strutture saranno declassate con solo 20 posti-letto di medicina generale e un pronto soccorso H24 direttamente collegato con un centro spoke (ospedale generale) di riferimento con organico condiviso, che non garantisce assolutamente il diritto alla salute di chi vive nelle realtà di montagna fortemente disagiate per orografia, strade di comunicazione e situazione climatica.Del resto, il Piano di Rientro partorito dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che svolge attività in stretta collaborazione con il Ministero della Salute è stato costruito, per come ci ha confermato anche il Direttore Generale del Dipartimento “Sanità”, dott. Orlando, a tavolino, attraverso l’invio a Roma di dati parziali e non aggiornati da parte della Regione Calabria. uindi, un Piano nato sulla carta e con dati parziali e non aggiornati, che non tiene in nessun conto la specificità del territorio calabrese. Non vorremmo che come è successo per la proroga del personale medico e paramedico precario, Scopelliti debba di nuovo fare marcia indietro rispetto ai fatti oggettivi da noi denunciati nei mesi e nelle settimane scorse e che riguardano il mantenimento in servizio di questo personale fondamentale per garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).A questo punto ci preoccupa non poco il fatto che al Presidente della Giunta regionale nonché Commissario della Sanità calabrese sfuggano o gli nascondano alcune situazioni come quella dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza che nei giorni 16, 17 e 20 dicembre ha avviato una selezione interna per la copertura di posti nel ruolo amministrativo che comporta un ulteriore aggravio di spesa per l’ente o, ancora, come quella dell’Azienda Sanitaria di Cosenza che il 20 dicembre scorso ha bandito una gara per la somministrazione di lavoro a tempo indeterminato per un costo complessivo di 4 milioni e 500 mila euro. Di queste iniziative il Commissario Scopelliti era a conoscenza? Tutto ciò non è in contrasto con il Piano di Rientro? E se Scopelliti non è a conoscenza di tutti questi fatti, chi governa la sanità in Calabria? Non si possono utilizzare due pesi e due misure. Abbiamo spesso ripetuto che dobbiamo mettere al bando sprechi e privilegi per risanare la sanità calabrese ma, nello stesso tempo, garantire una sanità di qualità, a prescindere da dove vivono e risiedono i nostri concittadini. Bisogna passare dalle chiacchiere ai fatti. Se ciò avverrà concretamente il Governatore troverà in noi una forza responsabile a sostegno di una battaglia di legalità e per una sanità realmente al servizio dei cittadini.