Il bilancio delle Fiamme gialle cosentine, sequestrati 32 milioni di euro
Le Fiamme Gialle cosentine hanno celebrato il 244 anniversario della fondazione che risale al lontano 1° ottobre 1774 quando il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, primo fra i regnanti degli stati italiani preunitari, in Piemonte istituì la Legione truppe leggere per contrastare il contrabbando.
A indelebile memoria del valoroso avvenimento fu stabilito di celebrare, a livello nazionale, la ricorrenza della festa della Guardia di Finanza il 21 giugno di ogni anno. Nella Cittadina Bruzia, all’interno della Sala Convegni della caserma “Domenico Fazio” di viale Sergio Cosmai una nutrita rappresentanza di finanzieri in assetto da cerimonia e di appartenenti all’Associazione Nazionale dei Finanzieri d’Italia, storica testimonianza della tradizione e dei valori che da sempre improntano lo spirito di ciascun Finanziere, hanno ascoltato la lettura del messaggio augurale formulato per l’occasione dal Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo, Giorgio Toschi, rivolto a tutte le Fiamme Gialle d’Italia.
Ha poi preso la parola il Comandante Provinciale, Marco Grazioli, il quale ha ricordato “il senso profondo” della cerimonia che celebra la storia plurisecolare del Corpo. Dal 1 gennaio 2017 i Finanzieri cosentini hanno conseguito i seguenti principali risultati: 32,8 milioni di euro sequestrati alla criminalità organizzata. ulteriori 174,8 milioni di euro proposti per il sequestro: scoperta evasione fiscale per oltre 256 milioni di euro; 22 “caporali” denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e denunciati 2.341 fittizi braccianti agricoli.
Caccia ai corrotti e corruttori: 339 denunciati. appalti “truccati” per 120 milioni di euro; oltre 108 kg di stupefacenti sequestrati, arrestati 32 responsabili. Tutti i numeri dell’ultimo anno e mezzo di attività delle fiamme gialle del comando provinciale cosenza.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Anche la Guardia di Finanza cosentina, in linea con le direttive impartite dall’Organo di vertice del Corpo, mette in campo nuove metodologie operative che mirano a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra i redditi dichiarati e il patrimonio della persona interessata da procedimenti di prevenzione patrimoniale.
Un sistema rivelatosi altamente incisivo perché non più fondato sulla ricerca degli indizi di evasione ma sul rilevamento della contraddizione emergente tra le manifestate disponibilità finanziarie e il reddito dichiarato.
Attenzione rivolta, quindi, ai maggiori evasori fiscali che quasi mai evadono da soli, ma si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi caratterizzati dall’emissione o dall’utilizzo di fatture false. In quest’anno e mezzo gli evasori scoperti nella provincia hanno sottratto a tassazione 256 milioni di euro.
Non sottovalutate, inoltre, le cosiddette frodi “carosello” e coloro i quali sono usi costituire crediti IVA fittizi o ottenere indebite compensazioni di imposte e contributi: 24 i casi di società “cartiere” o “fantasma”, create ad hoc e dislocate su gran parte del territorio nazionale per la realizzazione di frodi all’IVA, la costituzione di crediti fittizi e l’ottenimento di indebite compensazioni; un vero e proprio sodalizio criminale in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del territorio.
COMBATTERE LE INSIDIOSE FRODI FISCALI
Interventi sempre più mirati per contrastare le violazioni fiscali: 877 in tutto, tra verifiche e controlli, avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.
73 i reati fiscali denunciati in un anno e mezzo di attività. Il 46% di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico-finanziaria del Paese e per la libera concorrenza tra imprese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. 121 i responsabili individuati, 15 dei quali finiti in manette. I procedimenti volti al sequestro di disponibilità patrimoniali e finanziarie nei confronti dei responsabili di frodi fiscali hanno posto sotto la lente di ingrandimento degli investigatori del Corpo oltre 25 milioni di euro.
L’ECONOMIA “INVISIBILE”, LE ACCISE, I GIOCHI E LE SCOMMESSE CLANDESTINE
Sono 69 gli “evasori totali” responsabili di aver sottratto all’Erario, in un anno e mezzo, 10,5 milioni di IVA. Nello stesso periodo sono stati verbalizzati 116 datori di lavoro per aver impiegato 392 lavoratori in “nero” o “irregolari”; denunciati 22 soggetti per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro “caporalato”.
Nel settore delle accise, i 30 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle cosentine hanno portato al sequestro di oltre 5 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. A questi si aggiunge un consumato in frode, ovvero i prodotti di cui si è avuta prova dell’illecita immissione in consumo, pari a oltre 14 mila tonnellate. Nel comparto del gioco e delle scommesse, eseguiti oltre 108 controlli.
CONTROLLO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA AL BANDO CORRUZIONE E SPRECHI
Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le proprie migliori risorse investigative, è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per reati in materia di appalti e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, 399 persone.
Il valore degli appalti in cui sono state riscontrate irregolarità è di 120 milioni di euro su un totale di valori di gare sottoposte a controllo pari a 129 milioni di euro: il che si traduce nel 93% di irregolarità nell’aggiudicazione delle gare oggetto di indagine.
Alla corruzione spesso si affianca i danno all’erario: nell’ultimo anno e mezzo le Fiamme Gialle hanno individuate 149 soggetti responsabili per un danno erariale pari a 22,8 milioni di euro.
LE FRODI AL BILANCIO NAZIONALE E COMUNITARIO, DEL “TICKET SANITARIO” E DELLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE
Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 3,5 milioni di euro, mentre si attestano a oltre 10,7 milioni di euro quelle nel settore della spesa previdenziale e sanitaria. I soggetti nel complesso denunciati sono stati 2.453, con l’esecuzione di oltre 1.000 interventi a tutela dei principali flussi di spesa pubblica. Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 93% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, almeno 9 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.
Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze. Si tratta di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in particolari e delicate condizioni economiche e sociali.
I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza - polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale - mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate” – questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento - possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 44% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.
CONTRASTO PATRIMONIALE ALLE MAFIE, LOTTA AL RICICLAGGIO E AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
Le indagini patrimoniali, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato alla proposta, sequestro o confisca di beni e valori per oltre 206 milioni di euro.
Il valore del riciclaggio accertato nell’ultimo anno e mezzo si è attestato attorno ad 1 milione di euro. 10 le persone denunciate per riciclaggio e autoriciclaggio. 63 i controlli preventivi nei confronti dei money transfer. Scoperti infine reati fallimentari con il sequestro di beni per 3,5 milioni di euro su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 85 milioni di euro.
IL MERCATO DEL “FALSO”
Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo. Oltre 15 milioni di articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle cosentine nell’ultimo anno e mezzo per contraffazione o con falsa indicazione del made in Italy, ovvero per violazione alle normative in materia di sicurezza del consumatore. 241 gli interventi eseguiti.
OCCHIO ALLE BANCONOTE
La contraffazione non risparmia alcun settore: ne sono testimonianza le banconote, le monete, i titoli, i certificati e i valori bollati falsi sequestrati dal 1° gennaio 2017, per un valore complessivo di 191 mila euro. Denunciate 5 persone.
CONTRASTO AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI
Prosegue l’azione a contrasto dei traffici di droga. Oltre 108 kg di stupefacenti sequestrati dal 2017 ad oggi, 102 i responsabili denunciati di cui 32 in stato d’arresto.
SOSTEGNO ALLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ
In termini di diretto intervento a favore dei cittadini, soprattutto di quelli che si trovano in difficoltà, ha operato nell’ultimo anno e mezzo il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, meglio noto come S.A.G.F., che ha eseguito 24 interventi in montagna, prestando aiuto a 52 persone. 7 le salme rinvenute