Antica Kroton, svolto il convegno del Lions Club

Crotone Attualità

Alfredo Ruga, funzionario archeologo del Ministero che lavora da trent’anni in città, è intervenuto al convegno “Passato Presente e Futuro dell’Antica Kroton” che sabato pomeriggio, si è svolto nella sede crotonese della Lega Navale Italiana per volere dell’onorevole Sitra, Presidente del Lions Club Crotone Host.

Nel corso del dibattito è stato più volte ribadito che “Kroton non è Pompei, una città di Magna Grecia non è paragonabile ad una città romana, ho insistito al mio turno. Le loro vestigia, anche a prescindere dall’eruzione del Vesuvio, hanno caratteristiche del tutto diverse. Interamente scavata, l’antica Kroton delle farse comunali e regionali non somiglierebbe in alcun modo a Pompei né attirerebbe turisti a frotte, come quella, per la gioia dei crotonesi pronti a gettare l’amo…”- ha sostenuto la senatrice Corrado.

“I resti di Kroton, ovunque e specialmente nell’area demaniale davanti alle fabbriche dismesse – è stato ancora sottolineato - non possono essere riportati alla luce che con enorme sforzo, lunghissimo dispendio di tempo e senza speranza di una duratura conservazione. Né sono in grado di ‘parlare’ all’utente medio. Per non dire che la bonifica mediante piantumazione di Paulownia Tomentosa attuata dal Comune ha messo le radici di detti alberi nella condizione di poter disgregare quanto superstite sotto la superficie di oltre 60 degli 80 ettari totali”.

Ciò nonostante, come esposto magistralmente da Francesco Gabellone e Giovanni Leucci dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Cnr (sede di Lecce), dopo che Vincenzo Spagnolo ha illustrato i risultati del lavoro pionieristico svolto da lui stesso e in collaborazione con Antonio Grilletta e Pino Rende sul centro storico e sul castello, le tecniche d’indagine geognostica non invasiva consentono oggi di ‘rivedere’ quanto giace nel sottosuolo senza procedere allo scavo tradizionale. Consentono di farlo persino in presenza di edifici costruiti al di sopra dei resti archeologici, come ha dimostrato il fisico Leucci portando esempi siciliani e calabresi. L’informatica, poi, e le nuove tecnologie applicate alla divulgazione del patrimonio, trasformano quei dati in immagini fruibili e godibili da tutti: ricostruzioni in 3D, filmati ecc..

“In questo potrebbe consistere il futuro dell’antica Kroton – ha terminato l’archeologa Corrado - solo che si volessero impegnare le ingenti somme disponibili per raggiungere davvero l’obiettivo di valorizzazione dichiarato nel titolo del progetto. Titolo che associa ad antica Kroton anche Capo Colonna, e a quella correttamente guardano i Lions, suggerendo un più che ragionevole ripensamento delle scelte retrograde e antieconomiche della Regione e del Comune che si ostinano a concentrare gli sforzi sulla città invece di guardare al celebre santuario del Lacinio”.