Oliverio presente a Lamezia per il rimpatrio della salma di Soumaila Sacko
“Sono venuto a rendere omaggio ad un giovane immigrato che era venuto qui per trovare lavoro, pensando di dare un futuro alla propria vita e, magari, un domani anche a sua moglie ed alla sua bambina. Invece ritorna cadavere nel suo paese d'origine. È davvero molto triste”.
Questa mattina all’aeroporto di Lamezia c’era anche il presidente Mario Oliverio, per rendere l’ultimo saluto a Soumail Sacko, il giovane bracciante ucciso il 2 giugno scorso a colpi di fucile. La salma, è stata rimpatriata in Mali. “Sacko Soumali - ha aggiunto Oliverio - viveva nella baraccopoli di San Ferdinando insieme a tanti suoi compagni immigrati che in questi giorni hanno manifestato la loro rabbia e la loro protesta per chiedere di essere trattati come uomini e non come merci. Sacko Soumali era uno di loro che si batteva per affermare questo diritto elementare di civiltà finora negato. Un Paese civile non può rimanere indifferente, o peggio, girare la faccia dall'altra parte rispetto alla condizione drammatica di tanti uomini, donne e bambini.
Sono qui per rendere l'ultimo saluto a Sacko Soumali e per confermare che la dignità della persona deve essere rispettata sempre, aldilà del colore della pelle e della provenienza”.
“L'Italia è l'Europa dei diritti e della civiltà - ha concluso il presidente della Regione - non possono cedere alle spinte xenofobe e razziste di una destra retriva che alimenta paura, soffiando sul fuoco al solo scopo di mietere consensi in modo cinico ed ingannevole”.