La madre coraggio occupa la Prefettura dopo gli arresti ma resta senza scorta
La signora Rosaria Scarpulla, madre di Matteo Vinci, saltato in aria dentro la sua auto lo scorso 9 aprile nelle campagne di Limbadi (LEGGI), ha preso la sua posizione occupando la Prefettura di Vibo Valenzia in reazione agli arresti avvenuti stamani su provvedimento della Dda di Catanzaro. (LEGGI)
Il legale Giuseppe De Pace, che ha accompagnato la donna, ha dichiarato: “Siamo qui in attesa di essere ricevuti dal prefetto. Oggi più che mai la signora ha bisogno della scorta. Ma il prefetto pare che oggi non riceva nessuno. Se lo avessimo saputo saremmo venuti ieri”.
La donna sembra ormai allo stremo delle forze. Peraltro, ha bisogno delle necessarie coperture da parte dello Stato per recarsi a Palermo, per le dimissioni del marito, rimasto gravemente ferito nell’attentato e ricoverato nel centro grandi ustioni.
“Adesso – ha affermato la Scarpulla – la mia situazione è ancora più in pericolo. Gli arresti di questa mattina ai quali ho dato un enorme contributo non hanno chiuso il cerchio. C’è una settima persona che non compare tra quelle destinatarie del provvedimento di fermo. E’ libera e vagante”.
Peraltro, i fermi “potrebbero costituire l’inizio di una pericolosa slavina per il clan che ha preso di mira la signora” ha aggiunto Giuseppe De Pace. Da qui la necessità “di assegnarle una scorta” e consentire anche al “marito di rientrare a casa con le dovute protezioni e cautele”.
Gli esiti delle indagini, d’altronde, sono frutto delle dettagliate ricostruzioni della donna, secondo l’avvocato De Pace.“La signora – ha dichiarato – non ha esitato ad individuare nomi, cognomi e codici fiscali delle persone che l’hanno vessata”.
E la domanda sorge spontanea. “Perchè – attacca il professionista – la prefettura non interviene”. La risposta dell’avvocato De Pace è la seguente ed è a dir poco pesante: “La mafia non esisterebbe senza lo Stato”.
La donna è stata poi ricevuta dal capo di gabinetto del Prefetto che ha assicurato che la vicenda è costantemente seguita dalla prefettura sulla base delle indicazioni delle forze dell’ordine. Il prefetto vicario, nell’immediatezza degli arresti, ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del procuratore Nicola Gratteri per fare il punto della situazione che rimane costantemente monitorata.