Firenze, confiscati beni ad imprenditore calabrese. Vicino alle cosche reggine
Ammontano a due milioni di euro i beni confiscati dalla Dia di Firenze nei confronti di un imprenditore calabrese, Nicola Callea.
L'uomo, attivo da molti anni nel capoluogo toscano settore della ristorazione è stato condannato per traffico di cocaina e legami con appartenenti a cosche della 'ndrina Arcoti di Reggio Calabria.
La Dda fiorentina ha quindi eseguito una sentenza definitiva di sequestro e confisca che riguarda un appartamento di pregio e due fondi commerciali nel centro storico della città del Giglio, dove attualmente sono ubicati due ristoranti e su cui erano stati già apposti i sigilli nel 2016 (LEGGI)
Nello stesso provvedimento è stato evidenziato che Callea, negli anni immediatamente successivi alla commissione dei reati, “scompariva sul piano fiscale e cessava di presentare dichiarazioni dei redditi”, spogliando solo l’intero nucleo familiare di tutti i beni ad esso riconducibili.
L'uomo ha fatto ricorso, ma questo è stato respinto dalla Corte d’Appello di Firenze a febbraio del 2017, così come quello avanzato successivamente davanti ai giudici di Cassazione, che nel mese scorso hanno confermato la legittimità del provvedimento.