Sanità. Cgil: “Caos sui ticket, Regione ci convochi”
" E' il caos. La Cgil l'aveva previsto e denunciato perché quando si compiono scelte che vanno a scardinare un sistema che faticosamente si é assestato nel tempo non si può non generare confusione e malcontento. Com'e' noto il 31 dicembre 2010 sono cessate le esenzioni per reddito come alla D.G.R. n. 247/'09 e sono stati reintrodotti con decreto n.19/2010 del Commissario ad acta i vecchi codici in base alla codifica nazionale (Decreto del MEF del marzo 2008). Molti cittadini solo ora stanno prendendo coscienza dell'iniquita' dei criteri di compartecipazione alla spesa sanitaria appena reintrodotti che escludono dall'esenzione per prestazioni specialistiche e prescrizione di farmaci molti lavoratori, pensionati ed inoccupati precedentemente esenti". A parlare e' Mimma Iannello, segretaria della Cgil Calabria, che aggiunge: "Gia' con il precedente sistema la CGIL aveva criticato il limite basso di reddito fissato per usufruire dell'esenzione (10.000 euro), ma con l'introduzione dell'ISEE erano state almeno salvaguardate le fasce piu' disagiate, a prescindere dallo status lavorativo, e le famiglie piu' numerose. Il sistema appena entrato in vigore, per fare cassa con le tasche dei cittadini (non bastava l'aumento dell'Irpef e dell'Irap?), - dice - abbassa ulteriormente quei limiti di reddito ed esclude dal beneficio lavoratori, inoccupati e numerosi pensionati con meno di 65 anni. A rendere ancora piu' beffardi i criteri introdotti, senza alcun confronto con le OO.SS., e' stata anche la scelta di abbandonare la certificazione del reddito tramite ISEE per passare al semplice reddito imponibile dichiarato per tramite autocertificazione ed aver fatto scattare la nuova normativa da inizio anno quando non si e' ancora in possesso del reddito certificato 2010 e nel mentre sono tanti i cittadini che hanno il tesserino di esenzione valido sino a giugno 2011. Questo - continua - sta creando grande disappunto fra i cittadini per le ripercussioni sui propri bilanci familiari gia' falcidiati dalla crisi e per l' esposizione a file interminabili presso gli uffici distrettuali dove si trovano ad autocertificare i propri redditi ignorando in molti casi i tecnicismi annessi ad una sua corretta lettura che li espone cosi' al rischio di gravi sanzioni in caso di controlli. A questo va aggiunto che molti medici di famiglia e pediatri segnalano il mancato aggiornamento degli elenchi sanitari, denunciano l'abolizione della gratuità di importanti screening anche per i bambini e manifestano, insieme a tanti operatori amministrativi, non pochi dubbi di interpretazione sugli aventi diritto all'esenzione". La Cgil, pertanto, sollecita la convocazione, da parte della Regione, dei sindacati "per adottare le dovute misure correttive al decreto, risolvere le piu' vistose iniquita' ed i disagi arrecati ai cittadini ed agli operatori sanitari".