Guccione, dichiarazione su alluvioni e dissesto idrogeologico

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“Avevamo diffusamente denunciato, nei giorni e nelle settimane scorse, il ricorso da parte del Governo nazionale alla solita pratica dei due pesi e delle due misure nella ripartizione dei fondi destinati al Mezzogiorno e alla Calabria a seguito delle alluvioni e dai gravissimi danni provocati dal dissesto idrogeologico rispetto alle altre regioni del nord del Paese. Oggi apprendiamo compiaciuti e, allo stesso tempo, fortemente amareggiati che anche il Sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega alla Protezione Civile, Franco Torchia si è recato a Roma per “battere cassa” e denunciare le stesse sottovalutazioni e gli stessi ritardi che avevamo denunciato noi qualche settimana fa insieme ai comuni e alle Province calabresi. Finora, nonostante la nostra regione porti i segni evidenti dei gravissimi fenomeni di dissesto idrogeologico che l’hanno pesantemente colpita e martoriata nel 2008, nel 2009 e nel 2010 arrivando perfino a provocare drammatici eventi luttuosi, da Roma sono giunte solo promesse e annunci. Da Bertolaso a Gabrielli, dunque, non è cambiato assolutamente nulla. Quando il Consiglio regionale ha discusso di questi argomenti Scopelliti e la sua Giunta, pur di difendere il governo di centrodestra, si sono “venduti” un fantomatico piano di 120 milioni di euro da destinare alla difesa del suolo in Calabria sulla promessa che il Governo avrebbe bloccato i FAS. Di quei fondi, fino ad oggi, non si è vista neppure l’ombra, mentre interi territori e importanti pezzi di popolazione calabrese rischiano di rimanere isolati ancora per un lungo periodo di tempo. In Consiglio regionale avevamo presentato un Progetto di Legge che prevedeva l’utilizzo di 600 milioni di euro dei fondi comunitari da suddividere in due tranches: il 30% da destinare a comuni, province e privati per fronteggiare l’emergenza e il rimanente 70% da investire in un piano strategico di difesa del suolo del territorio calabrese. Ancora una volta, però, il governo regionale di centrodestra ha messo in campo una serie di provvedimenti-tampone assolutamente insufficienti, facendo ricorso alle solite promesse. Il tempo, ormai, è abbondantemente scaduto. La giunta-Scopelliti, che rischia di passare alla storia come “la giunta delle chiacchiere e degli annunci”, se vuole essere minimamente credibile agli occhi dei calabresi deve passare immediatamente ai fatti concreti. La Calabria non può più continuare ad essere considerata dal Governo nazionale la regione Cenerentola d’Italia. I calabresi chiedono maggior rispetto e considerazione a Roma e rivendicano a voce alta e con grande dignità solo ciò che spetta loro di diritto.