Letteratura: un anno dall’esordio di Armando Lazzarano. È tempo di bilanci e novità
Era il 29 luglio dello scorso anno allorquando, in una sala convegni della locale Opera Salesiana gremita fino all’inverosimile, soprattutto di giovani, il coriglianese Armando Lazzarano faceva il suo esordio come ‘scrittore’.
“La leggenda di Leon”: questo il titolo del primo libro, avvincente nello stile narrativo e originale per la scelta di epoche, luoghi e personaggi, che classificare nel genere fantasy-storico è, forse, non pienamente consono alla varietà dei contenuti proposti al lettore.
Un esordio, questo, che non ha colto di sorpresa quanti, a dispetto della giovane età anagrafica dell’Autore, ne conoscono bene e dapprima di tale momento la sua naturale inclinazione nel cimentarsi nella non facile arte della scrittura. Debutto che, in ogni caso, ha favorevolmente stupito tutti e comunque, perché è un conto è saper fare e un altro è eccellere in quello che si fa.
A distanza di un anno da quell’evento, nel quale Lazzarano è stato confortato dalla presenza del prof. Giovanni Pistoia e dell’editore Michele Falco, nonché di tante altre persone a lui vicine, tra amici e conoscenti, è tempo di bilanci e novità in arrivo. E il bilancio da tracciare non può che essere positivo, alla luce del riscontro registrato tra concittadini e appassionati del genere letterario trattato dal giovane Armando e dislocati un po’ ovunque nel resto della penisola.
Da allora, notevoli passi in avanti sono stati compiuti. Dalla presentazione del romanzo nella prestigiosa cornice di Sestri Levante alla ‘comparsa’ in importanti contesti nazionali, quali quelli realizzati a Sanremo in concomitanza col celebre Festival e a Forte dei Marmi, nell’ambito di iniziative finalizzate a divulgare risorse e peculiarità calabresi. E le liete prospettive non tarderanno ad arrivare, poiché si annunciano altre ‘sorprese’ letterarie di qui a breve nonché ulteriori momenti di presentazione del libro in location situate ben oltre i confini regionali.
Credere nel talento di Armando Lazzarano e ‘tifare’ per lui è dunque esercizio facile e quasi spontaneo. Nel nostro mondo letterario, tra il grigiore di qualche trombone, v’è fortunatamente spazio anche per chi è capace di coniugare modestia e perseveranza.