Nasce il gruppo socio-sanitario di Potere al Popolo Reggio Calabria
La salute è un diritto sempre meno tutelato, per questo Potere al Popolo avvia un gruppo di lavoro che possa coordinare e sostenere pazienti, familiari, personale medico, infermieristico e oss che pagano sulla pelle le contraddizioni del sistema. I tre anni di commissariamento della gestione sanitaria, affidato all’Ingegnere Massimo Scura, non hanno portato ad alcun risultato utile per i pazienti. Al contrario, mentre i privati hanno continuato a incassare annualmente denari, i presidi pubblici sono stati smantellati e i reparti rimasti sono stati progressivamente svuotati del personale, nonostante i più volte promessi concorsi. Questo è il risultato di una sanità gestita come un’azienda e non come servizio al cittadino che con le proprie tasse finanzia anche il sistema sanitario nazionale.
Per Potere al Popolo, l’intero sistema deve essere ripensato perché rispetti davvero l’articolo 32 della Costituzione, secondo cui “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Attualmente questo in Calabria succede solo in parte, perché a causa della politica di tagli precedente e successiva al commissariamento, le strutture sono sottodimensionate e non hanno la possibilità di assolvere alle richieste dell’utenza. Si tratta di una situazione che discende anche dalla totale mancanza di medicina preventiva, che relega l’intervento sanitario a cura di patologie già insorte e nulla fa perché tale condizione non si verifichi.
Per “Potere al Popolo è fondamentale: puntare sulla medicina preventiva per decongestionare gli ospedali e tutelare la salute dei cittadini prima che la patologia insorga. Per questo è necessario: valorizzare il lavoro dei medici di base, aumentarne il numero ritarandolo in ragione di un’utenza divenuta più ampia anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione; potenziare le guardie mediche trasformandole in veri e propri ambulatori di zona o quartiere; realizzare programmi di screening preventivo ed educazione alla salute, dalla corretta alimentazione al contrasto dell'infezione da HIV e delle patologie sessualmente trasmesse in crescita soprattutto fra gli adolescenti; attivare e rendere realmente attendibili dal punto di vista sanitario strumenti come il registro tumori”.
Fondamentate è anche il potenziamento delle “strutture sanitarie pubbliche e chiudere definitivamente con la politica degli accreditamenti con strutture private per tutelare pazienti e lavoratori. Per il privato l’unico obiettivo sarà sempre l’utile, da perseguire anche a scapito della qualità dei servizi offerti ai pazienti e dei diritti dei lavoratori, professionisti con dietro anni di formazione ed esperienza ma spesso sottopagati, costretti a turni infiniti e privati di ogni diritto. Per questo crediamo sia necessario: dire basta agli accreditamenti con strutture private, investendo tutto il denaro così sperperato nel potenziamento di strutture, ambulatori, reparti e laboratori analisi pubblici.
"Riorganizzare le strutture sanitarie pubbliche sulla base di una analisi puntuale sulla epidemiologia, cioè sulle necessità del territorio; stabilizzare il personale precario negli ospedali e bandire nuovi concorsi per medici, infermieri e oss. Le prestazioni sanitarie non possono dover contare sulla buona volontà degli specializzandi, costretti o “convinti” a periodi di “volontariato” nei reparti; valorizzare i reparti di eccellenza del territorio, creando sinergie con i centri universitari per sviluppare protocolli e ricerche mirate a migliorare terapie e cure; potenziare i servizi per i quali c’è maggiore emigrazione sanitaria, onerosa tanto per le casse regionali, come per i familiari dei pazienti spesso costretti ad affrontare enormi spese per sostenere un parente già provato da patologie più o meno gravi”.
Per Potere al popolo “le risorse pubbliche devo essere utilizzate interamente per rinforzare la gestione dei servizi pubblici e non impinguare la miriade di strutture private. Deve finire perciò la corsa ad accaparrarsi queste risorse da parte di quei gruppi che sulla salute delle persone hanno creato il proprio impero: l’obiettivo della giusta sanità non può essere quello di fare profitti. Sarà necessario sviluppare una campagna informativa regionale sul sistema sanitario rimettendo la persona al centro del processo, vista nella sua unitarietà e nella sua globalità e non come fruitore segmentato rispetto agli specifici e varianti servizi di cui è destinatario”.
Da qui l’invito alla cittadinanza di Reggio di prendere parte alla prima riunione del comparto che si terrà lunedì 30 luglio, alle 19, nella sede della Casa del Popolo di Reggio Calabria, in Via Gatto 25.