Welfare, istituire tavolo permanente aperto per le vertenze calabresi
Istituzione di un tavolo permanente aperto e allargato a tutte le componenti della società civile affinché, in tempi brevi, la nostra regione si possa mettere al pari delle altre Regioni d’Italia.
Con questo proposito si è concluso l’incontro svoltosi, nella sala della Giunta provinciale di Catanzaro, sul tema della riforma del welfare in Calabria. Erano presenti il Presidente Regionale di Arci Calabria Giuseppe Apostoliti, il segretario Generale della CGIL di Catanzaro Raffaele Mammoliti, il segretario generale della Ust Cisl Magna Graecia Francesco Mingrone, il Presidente del CSV di Catanzaro Luigi Cuomo e il Direttore Stefano Morena, Auser Provinciale rappresentata da Carlo Bonifati, rappresentanti dell’associazione di volontariato imprese sociali e cooperative sociali afferenti al forum del terzo settore Catanzaro- Soverato.
I lavori sono stati caratterizzati da molti interventi. Il segretario generale della Ust Cisl Magna Graecia Francesco Mingrone ha annunciato che nella prima decade di settembre, si terrà un’iniziativa pubblica sul tema specifico, coinvolgendo le parti sociali, le amministrazioni comunali e la Regione Calabria.
“Il compito del sindacato – ha detto - è quello di tutelare le persone più fragili ad iniziare dalla popolazione anziana in continuo e costante aumento nella nostra regione. Dobbiamo garantire - sostiene ancora - la tutela dei lavoratori e la sicurezza sui luoghi di lavoro con l’applicazione dei contratti collettivi, tutto ciò qualifica tutte le azioni a supporto della qualità dei servizi erogati”.
Anche Mingrone spinge per interventi qualificanti nel percorso di progettazione e programmazione che portino in via definitiva al superamento della 328 con una riforma equa e sostenibile per la nostra regione. Fondamentale, è a suo dire, il superamento del commissariamento della sanità che “ha creato solo problemi ed un enorme buco di deficit economico”.
Apostoliti ha, invece, esposto in modo sintetico una panoramica sulla situazione attuale della riforma del welfare calabrese soffermandosi, in particolare, “sullo stato in cui stanno vivendo le strutture socio assistenziali che dopo il blocco della riforma del welfare, bocciata prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato in tutti i suoi punti fondamentali, ha determinato un collasso del settore per i ritardati mesi di pagamento che in alcuni casi superano i dodici mesi di ritardo da parte della Regione Calabria. Ma con tutto ciò le strutture socio assistenziali continuano a garantire i servizi con enormi sacrifici da parte delle strutture stesse dei centinaia di operatori tutto ciò per non provocare disagio agli utenti assistiti che sono la parte più fragile della nostra società”.
Corale è stata la convinzione di arrivare, in tempi brevi, all’attuazione della riforma la quale, però, deve essere accompagnata prima della sua definizione da un investimento da parte della regione Calabria dall’attuale 0,67% di spesa di bilancio regionale almeno al 1-1,5% consentendo cosi anche ai comuni capi ambito in modo graduale ad una loro compartecipazione alla spesa del socio assistenziale che senza ombra di dubbio deve amalgamarsi come in tutte le regioni d’Italia, al sistema socio sanitario.
Dalla proposta elaborata e presentata il 5 luglio alla Regione Calabria dalle sigle sindacali regionali Cgil Cisl e Uil è partito il ragionamento di Raffaele Mammoliti che ha, altresì, sottolineato “i dati drammatici dell’Istat che evidenziano una Regione sempre più povera ed incapace di recuperare il ritardo economico, dove le diseguaglianze sociali sono sempre più amplificate”.
“Il contrasto alla povertà – ha detto - vede la luce a tre anni dall’insediamento della giunta regionale che, comunque, rappresenta il primo passo importante, la discussione, la concertazione e il confronto devono con urgenza portare a scelte di azioni positive contro la povertà e per favorire l’inclusione sociale di ampie sacche di popolazione che vivono ormai ai margini della nostra società. Per Mamoliti, proseguendo ancora, è necessario creare massa critica insieme confrontandosi e muovendosi in avanti condividendo documenti unitari sulla garanzia e sulla qualità della programmazione delle prestazioni socio sanitarie-assistenziali”.
“E’ grave - sostiene ancora - il segretario della CGIL - che un governo regionale di centro sinistra fallisca proprio sul welfare.
Sonia de Luca rappresentante del Cossac ha, invece, acceso i riflettori sul tema dell’abolizione dei Voucher “poiché in questo non c’è nessuna dignità lavorativa, il lavoro occasionale esiste già, e non abbiamo bisogno di altri voucher ma di lavoro e di qualità”.
Luigi Cuomo, presidente del CSV di Catanzaro ha, invece, ribadito la necessità di instaurare una forte rete tra i soggetti presenti per affrontare insieme problemi che la nostra regione ormai si trascina da anni. “Indispensabile anche il coinvolgimento dei dipendenti e dei dirigenti della regione Calabria e della Pubblica amministrazione” – ha detto Guglielmo Merazzi in qualità di rappresentante del volontariato - affinché in questo specifico settore la burocrazia acceleri i suoi percorsi.