A San Giorgio Albanese il progetto Java Arberesh

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Nella città di San Giorgio Albanese sta avendo luogo la seconda edizione del progetto “Java Arberesh” che prevede l’accoglienza, dal 22 fino al 29 Luglio 2018, di 20 giovani provenienti dall’Albania, frequentanti l’Università d’Arte di Tirana, Facoltà di Musica, Facoltà di Belle Arti, Facoltà di Arte Scenica, che per tutto il periodo svolgere le attività progettuali che prevedono la realizzazione di murales e quadri d’arte lungo tutta la cittadina, occasione di confronto tra i giovani albanofoni ed arberesh al fine soprattutto di promuovere azioni a tutela della Minoranza linguistica che si conserva oramai da centinaia di anni.

Il Comune di San Giorgio Albanese è riuscito ad intercettare fondi regionali per promuovere la cultura minoritaria arbëreshe, grazie al lavoro continuo dell’Assessorato Cultura e Spettacolo, ricevendo il finanziamento di ben € 7.750,58, per la seconda edizione del progetto Java arbëreshe, a valere sulla legge regionale n. 15/2003. Formula vincente apprezzata dalla Regione, risultando addirittura il primo comune in graduatoria per punteggio, è risultata essere la progettazione improntata sul modello europeo di interscambio giovanile così da far leva sulle nuove generazioni ed ottenere una propulsione nel processo che vede da anni gli albanofoni impegnati nella tutela e salvaguardia della minoranza linguistica.

La settimana Arbëreshe culminerà sabato 28 Luglio incastonata nell’evento Festa dei Popoli, in cui i giovani artisti albanesi metteranno in mostra i lavori artistici realizzati, subito dopo la presentazione del libro di Salvatore Bugliaro “L’Arberia della Presila Greca, Analisi demografica Socio-Economica, Onomastica e toponomastica (sec. XVI-XVIII).

A seguire i cittadini delle varie nazioni presenti in San Giorgio Albanese metteranno a confronto le loro principali pietanze gastronomiche, tra cui Italo-calabrese, albanese, rumeno, polacco, nigeriano, siriano, afgano, egiziano, libanese. La serata terminerà con l’esibizione del gruppo folk “Terra d’Amuri”.