Si chiude con successo la seconda edizione del 3E Film festival di Strongoli
Si è chiusa, domenica 29 luglio, la seconda edizione del 3E Film Festival di Strongoli, la manifestazione ispirata all’omonimo Festival che si tiene a Vancouver per opera della nota ambientalista Lucinda Jones. Lucinda, presente a tutte le serate, è salita sul palco per salutare il pubblico ormai affezionato all’evento strongolese fortemente voluto da Lorenzo Berna e dalle associazioni che lo sostengono, Neaitos e Petelia Futura.
Il Festival, presentato da Nino Dascola, si è dimostrato un evento di altissimo valore, un importante contenitore di idee, esperienze, progetti, professionalità, cultura e arte, che ha visto l’intervento di un gran numero di partecipanti ed una notevole risposta di pubblico. I protagonisti della prima serata sono stati tre grandi scrittori calabresi: Gioacchino Criaco, Domenico Dara e Mimmo Gangemi hanno dialogato insieme sui temi affrontati nei documentari precedentemente trasmessi.
Tra questi, particolarmente atteso, il nuovo lavoro di Aldo e Severino Iuliano dal titolo S.T.R.O.N.G., uno short-doc inedito prodotto dall’associazione 3e festival appositamente per la manifestazione di Strongoli. Il documentario è un viaggio audiovisivo che si snoda tra le vie del paese e le terre che lo circondano in un giorno come tanti. Indaga sulla scelta che ogni strongolese, e più in generale ogni calabrese, prima o poi è destinato a fare nella propria vita: andare via o rimanere? I tre autori, grandi conoscitori della Calabria e dei mali che affliggono la nostra terra, si sono confrontati su quello che risulta un tema profondamente sentito, sottolineandone con acume e intensità gli aspetti più remoti e anche drammatici.
Ci hanno fatto crescere con la convinzione di alcuni stereotipi: il mito del Nord, della città, della ricchezza, ha raccontato Gioacchino Criaco con un’acuta e sottile ironia, “Quando ero piccolo ero un pastore e volevo diventare avvocato, ho studiato, e una volta divenuto avvocato ho capito di voler fare il pastore. Ci hanno fatto credere che fare l’avvocato sia meglio che fare il pastore”. Fanno statistiche delle città dove si vive meglio e si dimenticano di prevedere come parametri: la bellezza del paesaggio, la dolcezza del clima, la genuinità della cucina.
Durante la sera dedicata all’economia, ha suscitato grande interesse la presentazione del progetto pilota "Coltiviamo il futuro”. Un’iniziativa sperimentale che prevede l’inserimento guidato dei giovani in agricoltura con l’intento di ripopolare la terra, ricreare un ambiente agrario più ricco ed equilibrato, assicurare alla popolazione locale un’alimentazione più sana e variata. Il progetto nasce dalla collaborazione tra scuole, associazioni agrarie, organismi internazionali e istituti di ricerca. Hanno presentato il progetto Claudio Pozzi, presidente di Wwoof Italia, e Ignazio Schettini, presidente di Mediperlab, le due organizzazioni sostenitrici del progetto.
Presenti sul palco, in rappresentanza di tutti gli organismi patrocinatori del progetto, Nicodemo Podella, presidente CIA Calabria, Pierino Cirillo, Federazione Agronomi e Forestali, Tommaso Pupa, Acli Terra, Francesco Pesce, Assessore Agricoltura e Istruzione del Comune di Crotone, Gregorio Lombardo, SERVAS porte aperte. Sempre nella serata dedicata all’economia, sono saliti sul palco Vincenzo Linarello (GOEL-Gruppo Cooperativo, Gioiosa Ionica), Nicola Bloise, (Il Nibbio, Morano Calabro), Massimiliano Capalbo (Orme nel Parco, Zagarise), e Domenico Grande (le grotte rupestri di Verzino), per parlare di un nuovo turismo e per aver sperimentato nuovi modelli di ospitalità ispirati ad un turismo responsabile, ecosolidale, rispettoso dell’ambiente, dei borghi e delle comunità locali, della loro storia e della loro cultura.
A sorpresa vi è stato anche l’intervento dei ragazzi di “Libera” provenienti da tutta Italia per supportare le attività di resa alla collettività dei beni sequestrati alla malavita con la partecipazione di Raffaella Conci presidente di Terre Ioniche.
La terza è stata una serata ricca di emozioni. Ha visto una grande affluenza di pubblico nonostante i temi trattati fossero più tecnici e specialistici. Si è parlato di energia e rifiuti con i contributi di Gianluca Viola, IGG-CNR di Pisa e di Paola Nasti, Legambiente. Ad emozionare una piazza gremita due spettacoli di altissimo valore. Un piccolo capolavoro di poesia e immagini a cura del Teatro della Maruca ed un reading musicale con Carmine Abate, Cataldo Perri e Lo Squintetto.
Durante le tre sere del Festival si è svolto un laboratorio creativo di riciclo per bambini organizzato dal Teatro della Maruca dove i più piccoli hanno potuto ridar vita, con fantasia e originalità, a tutto quello che prima credevano inutilizzabile (carta, bottiglie di plastica, tappi, buste, lattine, scatole, rotoli di carta igienica) e hanno visto le loro “opere d’arte” animarsi e trasformarsi in divertenti e simpatiche marionette.
Ha chiuso il Festival l’evento più atteso dalla platea, “La felicità del ritorno e altri sapori”, uno spettacolo letterario musicale con la voce narrante di Carmine Abate e le musiche originali di Cataldo Perri e Lo Squintetto. Le letture avvincenti di Carmine Abate, che danno voce ai personaggi e ai percorsi emozionali della sua anima sempre in bilico tra passato e futuro, tra padri e figli, fra rabbia e amore, fra sogni e fallimenti, tra la Calabria che resta e resiste e la Calabria che parte, e le musiche di Cataldo Perri, sinuose e sanguigne, solari come i paesaggi calabresi ed ombrose come gli occhi dei migranti. La parola e la musica per raccontare un sud epico ed etico che lotta con dignità contro i soprusi di ogni genere e che spesso è costretta a emigrare per dare un avvenire dignitoso ai figli.