Fuoco a Strongoli, incendiato chiosco dei Giglio e l’auto della preside Sculco
Letteralmente una notte di fuoco quella appena trascorsa nella piccola cittadina di Strongoli, nel crotonese. Due incendi, riconducibili ad altrettanti atti intimidatori, hanno coinvolto rispettivamente un chiosco per i fiori ed un’auto.
Nel primo caso ad esser presa di mira la struttura che - installata nel piazzale del cimitero cittadino - apparteneva alla famiglia Giglio, in particolare a Salvatore Giglio, che gli inquirenti ritengono essere il capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta locale.
Il Comune di Strongoli, tra l’altro, stava aspettando il via libera per il suo abbattimento. Il chioso era stato sequestrato nel gennaio scorso nell’ambito della nota operazione antimafia “Stige”, blitz che aveva decimato il clan Farao-Marincola di Cirò Marina (LEGGI LA NOTIZIA) coinvolgendo anche nomi “eccellenti” del panorama politico locale, tra cui anche l’allora sindaco di Strongoli (LEGGI).
La vettura data alle fiamme, una Fiat Bravo, invece, apparteneva alla preside dell’Istituto comprensivo di Strongoli, Daniela Sculco. Su entrambi i fatti stanno indagando i carabinieri della stazione locale.