Apicoltura a rischio: Coldiretti raccomanda “un uso responsabile dei fitofarmaci”
“Il comparto apistico regionale con oltre 400 imprese apistiche, circa 78mila alveari censiti una produzione di più di 2.500.000 Kg di miele, genera un valore alla produzione di 15 milioni di euro. E’ inestimabile poi il contributo economico che le api danno alle coltivazioni agrarie e dell’ecosistema per il servizio d’impollinazione e quindi all’equilibrio naturale, con effetti anche sulla salute e l’alimentazione”.
A riflettere sul dato è Coldiretti che spiega come “il mese di agosto, appena trascorso è stato uno dei mesi più preoccupanti per gli apicoltori calabresi nel garantire il benessere delle api e la salvaguardia del patrimonio apistico regionale; in un periodo durante il quale notoriamente le api rallentano la loro attenzione alla bottinatura sui fiori per una drastica riduzione degli stessi a causa del caldo o di fenomeni siccitosi. Gli anomali andamenti climatici, caldo-umido dovuto ai frequenti brevi temporali, - continua - hanno favorito uno inconsueto proliferare di afidi ed altri parassiti sulle piante, che aggrediti emettono una sostanza zuccherina molto prelibata per le api diventando una fonte quasi esclusiva di bottinatura ed alimentazione”.
Tale condizione però espone le api ad avvelenamenti anomali per la presenza di residui chimici in eccesso e ciò - rimarca Coldiretti - crea veri e propri disastri ambientali: in poche parole la moria delle api. In ragione di ciò, diventa fondamentale l'uso consapevole e professionale dei fitofarmaci da utilizzare in difesa delle piante e questo comporta la contestuale salvaguardia dell'ambiente”.
“Agricoltori non ci si improvvisa e il “fai da te” è sempre un pericolo in agguato poiché, si bypassano gli obblighi e si ignorano i rischi. E’ certamente importante il contributo tecnologico e della ricerca ma degna di attenzione - consiglia Coldiretti - deve essere la conoscenza professionale che tutti devono avere nell'esercizio dell'attività agricola. Occorre far volare le api - avverte Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – e quindi serve intensificare i controlli sulla corretta tenuta del quaderno di campagna, sull'osservanza delle norme di commercializzazione dei prodotti fitosanitari e sulle corrette procedure di utilizzo”.
Coldiretti chiede pertanto alla Regione di intensificare e potenziare il sistema dei controlli tramite la rete fitopatologica, all'Arsac mediante i servizi tecnici e di divulgazione ma anche le Asp, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e il Comando Carabinieri per la Salute possono svolgere un ruolo positivo e propositivo” – riflette l’associazione degli agricoltori.
“La Calabria – closa nota - è una Regione green con una forte e diffusa biodiversità e sulla difesa ambientale e la salubrità delle produzioni agricole, che sono autentici punti di forza, deve caratterizzarsi per tolleranza zero”.