Alle stanze la presentazione del libro di Andrea Scanzi

Crotone Tempo Libero

Si terrà sabato 8 settembre alle 18 nel locale Le stanze la presentazione del libro di Andrea Scanzi dal titolo “Con I Piedi Ben Piantati sulle Nuvole”. L’evento, moderato da Virgilio Squillace, è stata organizzata da Fondazione Odyssea in collaborazione con Amici del libro di Crotone e Mondadori Bookstore.

Andrea Scanzi è un personaggio poliedrico , laureato in lettere moderne all'Università degli Studi di Siena . Come giornalista ha scritto per Il Mucchio Selvaggio, il manifesto, Il Riformista, L'Espresso, Panorama.it e La Stampa. fino ad giungere nel 2011 Il Fatto Quotidiano dove si occupa di diversi argomenti, principalmente politica, musica e sport. Frequente ospite di diverse trasmissioni televisive come Otto e Mezzo ed il Il processo del lunedì.

Autore di diversi libri, torna a Crotone per presentare ultima opera "Con I Piedi Ben Piantati sulle Nuvole" geniale e pungente, tra diario di bordo, commento politico e satira di costume, che racconta prendendo spunto dal materiale raccolto nei suoi viaggi per dipingere un ritratto corale dell'Italia di oggi, della sua provincia, dei suoi cliché, del sogno di una vera ripartenza. "Questo libro è una carrellata di avamposti di resistenza e utopia. E ce ne sono. Anche da noi: in questa Italia che, nonostante tutto, nel suo piccolo resiste."

“C'è chi va dallo psicologo, chi al poligono a sparare, chi scrive sulla bacheca di Salvini. E poi c'è chi, per ordinare i propri pensieri, parte”. È quello che ha fatto Andrea Scanzi in questi ultimi densissimi mesi, attraversando da Nord a Sud un Paese in crisi d'identità, privo di direzione politica, in balia di qualsiasi pulsione auto-conservativa. Per raccontarne da vicino luoghi e persone, che sono per lui il vero baluardo di resistenza e utopia. “Tornano i luoghi nascosti, sospesi fuori dal tempo e affascinanti nella loro apparente clandestinità, come certi lati B dei vecchi 45 giri. Tornano i paesaggi a strapiombo, con l'abisso giusto sotto, per ricordarci quanto sia tutto dannatamente labile. La tavola, la convivialità. Il ricordo di chi non c'è più. Torna la ribellione. Torna la natura incontaminata, o quel che ne resta. E torna spesso la purezza meravigliosamente amorale degli animali, col loro sguardo sempre interrogativo sul mondo. Un po' come dovrebbe essere il nostro”.