Carenza idrica: Pizzimenti si ingegna: “ecco come sfruttare le acque del fiume S. Paolo”
Ormai è nota la carenza idrica che da agosto sta affliggendo la comunità di Gerace, per questo il Sindaco Giuseppe Pezzimenti, da alcune settimane sta monitorando attentamente la situazione.
Negli ultimi giorni, a seguito di alcuni sopralluoghi insieme al gruppo di lavoro comunale, è emerso che ci sarebbe la possibilità di poter accumulare acqua in grande quantità sfruttando le sorgenti che si trovano nelle vicinanze del fiume San Paolo.
Tutto ciò consentirebbe di poter stoccare enormi flussi di acqua da riutilizzare poi in estate quando il borgo e le contrade solitamente raddoppiano di popolazione. Il progetto che intende attuare il Sindaco costerebbe all'Ente circa 2.5 milioni di euro e verrebbe finanziato con un mutuo erogato a tasso agevolato dalla Cassa Depositi e Prestiti oppure tramite altro finanziamento da richiedere nell'immediato.
Grazie al risparmio che si otterrà, stimato in circa 200 mila euro annui, pari alla quota annuale versata a Sorical, il Comune, in meno di 10 anni, riuscirebbe a saldare l’intero prestito e quindi successivamente garantire a tutti i cittadini l’acqua potabile ad un costo quasi pari allo zero. L’acqua arriverebbe peraltro ai serbatoi “per induzione” visto che le falde acquifere individuate si trovano a quasi mille metri d’altezza e non necessiterebbe neanche dell’uso obbligato di elettropompe, che spesso si guastano o si bloccano costringendo così l’Ente a dover affrontare ulteriori ed onerose spese per la riparazione del guasto e il relativo ripristino del servizio.
Il sindaco fa sapere che per ora si attendono le analisi chimiche dell’acqua del fiume San Paolo. Per il Sindaco Pezzimenti, cui si deve la straordinaria intuizione: “occorreranno specifici e costanti studi geologici ma per Gerace è tempo di scelte radicali. L’acqua, per tutti i cittadini geracesi, potrebbe finalmente essere un bene comune con benefici anche sul versante della spesa familiare”.