Inchiesta Mala Depurazione. Pap: basta coi privati, è ora che si torni alla gestione pubblica
“L’inchiesta sulla maladepurazione è la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, di come sia necessario e urgente riportare nell’alveo del pubblico quelli che sono i servizi essenziali per le comunità. Alla favoletta che privato significa una migliore efficienza dei servizi con minori spese per le casse pubbliche ormai non crede più nessuno, mentre corruzione, speculazione e sperpero di fondi pubblici non solo non sono diminuite ma addirittura spesso hanno trovato coperture di legalità.
Ad esprimere i propri dubbi - alla luce dell’indagine che mercoledì scorso ha portato nel reggino al sequestro di 14 impianti di depurazione e ad indagare 53 persone tra funzionari pubblici e privati (LEGGI LA NOTIZIA), è “Potere al Popolo!”, di Reggio Calabria.
“La trasversalità degli amministratori coinvolti da questo ennesimo e prevedibile scandalo, la presenza addirittura di commissari prefettizi tra gli indagati – secondo il movimento - indica che il problema non è relativo al comportamento di questo o quell’amministratore – che ci ha certamente messo del suo – ma di un sistema che va stravolto”.
“Per un privato – aggiunge - un servizio pubblico è un business, la sua priorità non è perseguire il bene della comunità, ma generare guadagni sui servizi alla società. Per questo è necessario e urgente andare verso gestioni interamente pubbliche e partecipate attraverso quelle forme di controllo popolare che Potere al Popolo! ha messo alla base del suo programma”.
Il Movimento ricorda poi come la tragedia del crollo del Ponte Morandi a Genova “ha riportato all’attenzione pubblica il concetto di nazionalizzazione, subito archiviato come è stato per l’Ilva. Noi crediamo invece che non ci sia tempo da perdere, che sia necessario finirla con privatizzazioni ed esternalizzazioni, con la svendita del patrimonio pubblico, con la demolizione del sistema pubblico sanitario e dell’istruzione. Bisogna andare verso la ripubblicizzazione delle industrie, delle infrastrutture, di tutti quei settori strategici svenduti in questi anni”.
“Mentre aumenta il disagio sociale, mentre cresce il numero di poveri e di chi non arriva alla fine del mese, mentre aumenta la rabbia di chi vede le sue condizioni di vita peggiorare sempre più – prosegue - è in questa direzione che vanno indirizzati i nostri sforzi perché queste sono le vere problematiche che viviamo quotidianamente”.
Per questo Potere al Popolo! Reggio Calabria, rilancia due appuntamenti: il primo per il 4 ottobre, nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale promossa dalla Federazione del Sociale USB, quando si sarà a Piazza Italia, di fronte la Prefettura, a contestare l’ultimo Decreto Salvini in tema di occupazioni abitative “che, in nome della legalità, acuisce quella guerra contro i poveri già inasprita dalla Lupi-Renzi prima e dal decreto Minniti”.
Si sta inoltre organizzando un pullman per partecipare alla manifestazione nazionale “Nazionalizzazioni qui ed ora!” del 20 ottobre a Roma, “affinché non venga tradita la richiesta di nazionalizzazione che è venuta dal basso, per rimettere in campo il rilancio del lavoro pubblico che significa rilancio dei servizi sociali a partire da sanità, istruzione, abitazioni, del carattere pubblico dell’acqua, per sottrarli agli appetiti dei privati e degli speculatori, con un piano di finanziamento, assunzioni e di reinternalizzazioni che porti al superamento del precariato”.