Arte: si conclude la III sessione della residenza BoCs
Il 25 settembre 2018 si conclude la III sessione della residenza BoCs Art, in cui saranno visibili le opere prodotte dai 14 artisti invitati da Giacinto Di Pietrantonio e Giovanni Viceconte.
Sono artisti di provenienza e generazione diversa che mostrano nel loro lavoro una particolare attenzione al disegno e alla parola, mezzi di espressione che rappresentano le più elementari e originarie forme di linguaggio. Una scelta fatta con l’intento di creare un dialogo con il Festival del Fumetto che si svolge ogni anno a Cosenza. Inoltre, conferma come negli ultimi anni sempre più artisti sono attenti a questo tipo di arte, tanto che alcuni di loro operano nei due campi espressivi: arte del fumetto e pura arte visiva.
Rebecca Agnes propone attraverso l’antica tecnica del ricamo su stoffa un diario antologico di segni delle persone incontrate durante la residenza, al contrario Giulio Alvigini si confronta con le possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie digitali.
Karin Andersen presenterà una serie di sculture e fotografie in cui la diversità antropomorfa può rivelarsi un’opportunità di arricchimento, anche l’antropomorfismo favolistico donna-animale presente nei disegni di Cristina Gardumi ci conduce nel mondo delle meraviglie della sessualità.
Gabriele Arruzzo presenta una pittura ispirata alla filosofia teologica del monaco calabrese Gioacchino da Fiore, anche Marco Pace presenterà un lavoro figurativo e performativo dedicato al poeta cosentino, scomparso, Angelo Fasano, nel tentativo di evocare l’intensità e l’habitat identitario dell’essere. Sabrina D’Alessandro propone un lavoro-evento performativo legato al dialetto-lingua calabrese impiegando parole dimenticate, mentre la pittura di Francesco Fusi fa rivivere personaggi della cultura arbëreshë, da secoli presente nel territorio cosentino, al contempo due figure femminile di donne calabresi che salutano, immerse in un grande bosco, sono il soggetto del disegno-scultura di Elisa Mossa.
Il rito di passaggio da mondi differenti accompagna le espressioni di Luca Matti in cui il rapporto tra l’uomo e la città viene raccontato in modo ossessivo tramite disegni e pittura in bianco e nero. Il disegno puro, ma nella sua forma animata è impiegato da Danilo Sciorilli per realizzare un’opera video in cui il momento iniziale che precede l’azione dell’atleta crea un senso di attesa che lascia immaginare a piacere il seguito del combattimento.
Il fumetto come modalità di espressione dell’arte è il campo di lavoro di Dario Guccio, che ci presenta una serie di personaggi e gesti di scambi di energia, mentre l’opera-fumetto di Marco Pio Mucci racconta momenti di tenera umanità famigliare del padrino Don Vito Corleone.
Infine, Gabriele Picco si confronta con la scultura utilizzando materiali del territorio che rivestite d’oro, sottolineando l’importanza e preziosità delle risorse della Calabria.