Domani il convegno in Cittadella sulla tratta delle donne nigeriane
“Doppio sguardo. La tratta delle donne nigeriane” è l’iniziativa organizzata dalla Regione Calabria nell’ambito del progetto Incipit-Iniziativa Calabra per l'Identificazione, Protezione ed Inclusione sociale delle vittime di Tratta - finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e co-finanziato dalla stessa Regione.
Domani alle 9.30, presso la Sala Verde della Cittadella regionale i lavori saranno introdotti dagli interventi del Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, del Presidente della Conferenza Episcopale Nigeria Agustine Akubeze e del Dirigente Generale del Dipartimento “Lavoro e Welfare” della Regione Calabria Fortunato Varone.
La tematica posta al centro di questo importante incontro internazionale riveste grande rilevanza nel sistema nazionale di contrasto alla tratta di esseri umani perché riguarda le donne nigeriane, che rappresentano circa il 70% dell’utenza accolta nei progetti. I flussi migratori che provengono dalla Nigeria sono in costante aumento. Dalle 30mila presenze registrate in Italia nel 2012, attualmente, se ne contano circa 70mila di cui, quasi la metà, è ospitata nei Centri di Accoglienza Straordinaria e in misura minore negli Sprar e nei servizi sociali dedicati alla protezione delle vittime-potenziali vittime della tratta di esseri umani.
Questa caratteristica strutturale rende fragili parti importanti della stessa comunità nigeriana, potenzialmente assoggettabile a forme variegate di dipendenza psico-fisica, tra cui pratiche impositive finalizzate allo sfruttamento sessuale, lavorativo e all’accattonaggio forzoso gestite da gruppi organizzati di natura criminale. L’obiettivo della conferenza è di approfondire tutte le variabili che incidono sul fenomeno, assumendo il metodo del “doppio sguardo”, ovvero non fermarsi solo a ciò che avviene nel nostro Paese, ma sviluppare un’attenzione “transnazionale” partendo dalla fase di costituzione e poi evoluzione delle dinamiche di assoggettamento e sfruttamento.
E’ dalla compenetrazione dei due sguardi, infatti, che è possibile favorire una conoscenza articolata ed approfondita del fenomeno già nelle fasi della sua costituzione ed evoluzione, a partire cioè dalle zone originarie di esodo: non la Nigeria in generale, ma alcune aree specificamente identificabili, quali Benin City e dintorni.
Ciò impegna le Istituzioni all’adozione di strategie e misure collaborative con i Paesi di origine, ovvero spinge verso la creazione di reti e relazioni transnazionali finalizzate alla cooperazione sociale tra servizi dedicati a tutela delle vittime ed alla cooperazione investigativa e giudiziaria di contrasto alle reti criminali che gestiscono quei micro-flussi migratori che, successivamente, si trasformano in pratiche di assoggettamento-sfruttamento reiterato.
Le esperienze maturate dalle istituzioni italiane nel settore rappresentano un’eccellenza a livello europeo, soprattutto per l’emersione-identificazione ed assistenza alle vittime e per le possibilità di una loro reintegrazione sociale ed economica. Non trascurabili per importanza sono pure le sinergie attivate a livello territoriale tra i servizi sociali e le forze di polizia pur nella dovuta autonomia operativa.
Lo sforzo – e la sfida – è quello di creare i presupposti per instaurare relazioni costanti tra istituzioni italiane e nigeriane (soprattutto quelle che operano a Benin City), per aumentare gli scambi di esperienze di intervento sociale, per ampliare le conoscenze del fenomeno e delle pratiche religiose ingannevoli e distorsive, per potenziare le misure di contrasto alle organizzazioni criminali.
A discuterne di queste problematiche saranno esperti provenienti da enti pubblici e privati di diverse regioni, dai ministeri e dalle Ong e autorità laiche ed ecclesiastiche della stessa Nigeria. L’obiettivo della Regione Calabria è anche quello di contribuire con i risultati dell’evento alla redazione del nuovo Piano nazionale antitratta in scadenza al 31 dicembre prossimo.