Arresto Lucano. Azione identitaria chiede le dimissioni di Bova
“L’arresto di oggi è un ulteriore conferma del fallimento di tutta un’idea fortemente inculcata da sfruttatori prezzolati e fatta passare sotto forma umanitaria che nulla ha di umano se non il personale tornaconto economico. Dove sono adesso i politici ferventi sostenitori del “Modello Riace” da Oliverio a Bova? Come si leveranno dall’attuale imbarazzo quei siti di informazione online che si precipitarono nella raccolta fondi per sostenere il Lucano? Cosa ci racconterà Pollichieni”?
Così Azione Identitaria Calabria a seguito dell’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano.
“E’ soprattutto all’onorevole Bova che va il mio pensiero, colui che accompagnò come garante istituzionale l’indagato Mimmo Lucano davanti al Gip e che, invitato alla cautela da una nostra nota stampa in quanto presidente della Commissione regionale anti ndrangheta, si premurò di offenderci pur di non spiegare ai calabresi la sua posizione dal sapore ambiguo”- tuona la nota.
“Non a caso rimarcammo la “non-risposta” del procuratore Gratteri alla manifestazione “Stelle del Sud 2017” tenutasi a Camigliatello nell’agosto dello scorso anno quando – rammenta il portavoce di Azione Identitaria Paola Turtoro - di fronte alla domanda di un giornalista riguardo al modello Riace, si avvalse della facoltà di non rispondere. Una risposta più eloquente di mille discorsi”.
“Alla luce di quanto avvenuto oggi con l’arresto di Mimmo Lucano chiedo a gran voce le dimissioni dell’onorevole Arturo Bova – closa nota - perché rappresenta l’anti ndrangheta istituzionale ed ha dimostrato di non essere degno di tale carica. Lucano adesso non è nessuno ma solo il primo dei 50 personaggi influenti arrestati”.