Lamezia. Liberi&Forti invita le associazioni a riprendersi il teatro comunale

Catanzaro Attualità

La Nuova Frontiera dei Liberi&Forti, rivolge alle associazioni lametine l’invito a “denunciare pubblicamente quanto sta accadendo rendendo così partecipe l’intera comunità delle responsabilità, che a più riprese si è tentato di scaricare solo ed esclusivamente, sulla gestione commissariale, non certamente esente da tante colpe”.

La richiesta si fonda sulle reali motivazioni diffuse da alcune fonti di stampa, in questi giorni, sulla chiusura del teatro comunale Grandinetti, e che ostacolerebbe l’apertura della struttura acquistata ben otto anni fa, patrimonio della comunità lametina e per questo fruibile a tutti.

"Le motivazioni creano sconcerto - impera la nota di Nuova Frontiera - e ci rimandano a consuetudini feudali nella gestione del “potere”, laddove la volontà di uno schiacciava i desideri di tutti, o, meglio ancora a comportamenti di “manzoniana memoria”, “questo matrimonio non s’ha da fare”, imponendo un diritto che non esiste se non in un cavillo facilmente superabile apponendo una semplice firma, come 7 su 8 hanno fatto”.

“Non vi è dubbio però che i danni causati da una “disamministrazione” della cosa pubblica hanno inesorabilmente frenato lo sviluppo sociale, economico e culturale di una città dalle enormi potenzialità – prosegue il monito. La Nuova Frontiera dei Liberi&Forti, scevra da condizionamenti di una politica particolaristica che in passato ha anteposto gli interessi di piccoli gruppi al bene comune, condivide le preoccupazioni delle associazioni coinvolte, poiché ritiene la cultura strumento fondamentale per il riscatto e la libertà di ogni singolo individuo e contestualmente della comunità cui appartiene”.

“E’ ora di dire basta! – tuona la nota. Riappropriamoci, ognuno per il proprio ruolo, di un protagonismo attivo che crei finalmente le condizioni perché una Lamezia libera possa ritrovare nella propria identità la via maestra e ridare respiro ad una politica vera che abbia come obiettivo esclusivo il bene della città”.