Anniversario delle Leggi razziali: Anpi: “triste capitolo della storia che rischia di riaprirsi”
Ad 80 anni dalla proclamazione delle Leggi Razziali il commento dell'Anpi e lo sdegno nei confronti di quanti aizzano all'odio razziale.
Riceviamo e pubblichiemo integralmente
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“Esattamente il 17 novembre 1938 vennero promulgate con Regio decreto i «provvedimenti per la difesa della razza» conosciuti appunto come le Leggi razziali volute dal fascismo. Senza aspettare il 27 gennaio Giorno della Memoria, si può sin d’ora ricordare il mostruoso meccanismo politico – anche economico su scala industriale – per la distruzione totale del popolo ebraico. Non se ne sa ancora abbastanza di questo orrore, della persecuzione degli ebrei italiani; della deportazione del ghetto di Roma, della persecuzione sistematica di donne, uomini e bambini.
Basta oggi ascoltare le parole di Liliana Segre. Parole dalle quali si evidenziano i tanti silenzi e la mancanza di una chiara reazione degli italiani di fronte alla sopraffazione di migliaia di persone. Il 1938 rimane una data col marchio della vergogna per l’Italia della dittatura fascista. Le farneticanti affermazioni del 25 ottobre al Consiglio Nazionale fascista del Duce bastano e avanzano per comprendere l’abominio delle leggi razziali: ‘bisogna reagire contro il pietismo del povero ebreo’ – E’ impossibile che fra noi semiti e gli ariani ci sia mai un punto di congiunzione’.
Abbiamo voluto richiamare brevemente qualche cenno storico non tanto per parlare del passato ma per verificare quanto i drammi vissuti influiscono sulle coscienze di oggi. Per intanto un revisionismo becero ad uso e consumo di vari politicanti, si rifiuta di fare ancora oggi i conti con la storia. Dall’altro lato si ripresentano gli stessi ingredienti per affrontare i drammi attuali. Come definire le politiche verso i migranti, i rom, i clochard e tutte le categorie emarginate. Come definire questa mancanza di pietas verso bambini stranieri discriminati persino nelle mense scolastiche. Come definire il linguaggio di quanti sproloquiano di ruspe e forni crematori da riattivare con tanto di magliette inneggianti ad Auschwitz.
Oppure a cosa somiglia il decreto sicurezza e immigrazione del governo se non un nuovo attacco alle persone e alle categorie più deboli della società. La conoscenza del passato serve ancora. Non solo la Memoria ma la conoscenza approfondita della Storia. Se, come diceva Primo Levi, vogliamo che gli orrori non ritornino dobbiamo pensarci in tempo”.
Comitato Provinciale Anpi Catanzaro