Usurato per tre anni e ridotto all’indigenza, calvario finito per un commerciante
Tre lunghi anni di usurpazione economica, la difficoltà a pagare delle rate con tassi d’interesse mensili del 17,5 per cento per un “prestito” inziale di 10 mila euro che era così lievitato fino a toccare addirittura la cifra di ben 70 mila di euro.
Al centro della vicenda, che gli stessi inquirenti descrivono inevitabilmente come “dolorosa”, un assicuratore di Botricello. La sua attività commerciale si era trovata in cattive acque; impossibilitato ad attivare i canali finanziari ufficiali l’uomo era finito così con l’affidarsi a delle “reti” illecite di finanziamento “parallelo”, in pratica era caduto nella trappola dell’usura.
Le indagini - condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sellia Marina e della Stazione di Botricello - hanno scandagliato a fondo la storia dell’assicuratore, facendo emergere un quadro di estrema difficoltà economica che lo aveva portato in uno stato di pressoché totale indigenza.
Stamani l’epilogo della vicenda quando i militari hanno fatto scattare le manette per un 53enne sorvegliato speciale botricellese, Giuseppe Altilia, per il quale si sono spalancate le porte del carcere con l’accusa di usura.
Contestualmente è stato eseguito a suo carico un sequestro preventivo diretto e per equivalente al fine di raggiungere la somma di 70 mila euro.
Il provvedimento nei confronti del 53enne è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura, con il sostituto Romano Gallo, coordinato dall’Aggiunto Vincenzo Capomolla e dal Procuratore Capo Nicola Gratteri.