Zona Franca Urbana a Rossano. Una valida opportunità di sviluppo nella città bizantina
Nella città bizantina, dove purtroppo il tasso di disoccupazione è molto alto e la possibilità di trovare un posto di lavoro rimane un miraggio per molti giovani, sarebbe ideale o di fondamentale importanza portare avanti, oltre con molta convinzione e fermezza, una serie di idee o progetti finalizzati ovviamente a dare sviluppo e benessere ad un territorio che, ancora oggi, è in cerca di riscatto in diversi contesti, affinché si possa assistere gradualmente ad un rilancio definitivo dello stesso sia nel presente che in futuro. Tra le tante iniziative, promosse dall’Amministrazione comunale di Rossano, vi era la partecipazione al bando, messo in atto dal Ministero dello Sviluppo Economico, per poter far parte del progetto denominato: ZFU (Zone Franche Urbane) il quale è finalizzato alla creazione di piccole e micro imprese, al fine di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionali. Un disegno di legge apprezzato da molti amministratori di Enti pubblici, anche se questo è stato limitato soltanto ad alcune città italiane e fra queste figura anche l’importante comune rossanese, per incentivare e rafforzare, tramite agevolazioni fiscali e previdenziali, la crescita imprenditoriale e occupazionale in diverse zone dell’Italia. Le agevolazioni, della durata di cinque anni, sono così suddivise: esenzione delle imposte sui redditi, dell’Irap, dell’Ici e, infine, l’esonero del versamento dei contributi previdenziali. Una “manna” dal cielo, dunque, per molti comuni, imprenditori locali, giovani disoccupati. Al momento, dopo le dimissioni dell’ex ministro Claudio Scajola, non vi sono segnali in riferimento all’attuazione del disegno di legge che, in questo mese di gennaio del corrente anno, doveva provvedere ad erogare gli incentivi e le agevolazioni fiscali, oltre a quelli previdenziali, per una cifra pari a cinquanta milioni di euro l’anno per l’apertura di nuove attività economiche. Le 22 “zone franche urbane,” selezionate tra i 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di disagio socio-economico da un Gruppo tecnico di esperti del Dipartimento, sono le seguenti: Catania, Gela, Erice in Sicilia; Rossano, Crotone e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Quartu Sant’Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.
A tal proposito, nella giornata di martedì 18 gennaio sia nella centralissima piazza SS. Anargiri nel centro storico (dalle ore 11 alle ore 13:30) e sia in piazza Bernadino Le Fosse allo Scalo di Rossano (dalle ore 14:00 alle ore 18:30), saranno raccolte le firme dei cittadini, le quali verranno spedite al Ministero dello Sviluppo, affinché possa sbloccare i finanziamenti previsti per le zone franche urbane che, allo stesso tempo, sono di fondamentale importanza per garantire un futuro migliore all’intero territorio.