Porto Gioia Tauro. Cgil intervento di sistema su transhipment
Aspettando che Il Presidente Scopelliti ci informi sugli esiti di un suo intervento sul Governo nazionale, per dar seguito agli impegni assunti dalla Regione al tavolo del 14 u.s , crediamo che sia importante riflettere e fare ogni sforzo per dare un contributo strategico alla soluzione della pesante crisi che vive il Porto di Gioia Tauro. In questi anni , pur ritenendo che le tutela ed i diritti dei lavoratori non siano mai sufficienti, dobbiamo riconoscere gli sforzi dell’unico terminalista che ha saputo apprezzare e valorizzare le straordinarie qualità umane e professionali del personale dipendente. E’, infatti, intollerabile che possano esserci alcuni operatori economici che come tristemente è apparso su alcuni quotidiani, pongano a freno della produttività la professionalità, la serietà e la correttezza dei lavoratori.
Questo tipo di ragionamento tenta in modo pericoloso di capovolgere le vere ragioni di una crisi che fonda le sue radici in altri fattori che attengono essenzialmente a responsabilità politiche, istituzionali e ad una incapacità imprenditoriale di saper cogliere le potenzialità oltre il trashipment. Oggi, per superare questa fase così aleatoria è necessario, come diciamo da tempo, intervenire con misure che favoriscano una maggiore competitività in termini di vantaggi ed abbattimenti di costi di servizio.Ancora più utile è far diventare l’ hub oggetto di interesse per tutti gli operatori di Shipping, al fine di evitare che il porto possa rimanere ostacolo di pericolose condizioni di duopolio che condizionano a ribasso le trattative commerciali. Urge un intervento di sistema sui porti di trashipment Italiani in grado di aumentare la competitività e la governance; a tal scopo è necessario approvare subito una legge di riforma per concedere in modo strutturato maggiore autonomia finanziaria e di governo . Solo così si può far fronte sia all’emergenza competitività, investendo in condizioni di vantaggio il gettito proveniente da una riconosciuta autonomia finanziaria e all’emergenza lentezza procedurale, per l’adeguamento infrastrutturale e per gli insediamenti produttivi, riconoscendo maggiori poteri di governance al porto.
Urgono,inoltre, interventi non più rimandabili per favorire la Polifunzionalità del porto utilizzando anche l’area retro-portuale ed industriare sviluppando politiche di insediamenti produttivi in forma di veri e propri distretti industriali.
Servono scelte orientate a progetti di filiera per favorire la riduzione dei costi attraverso economie di scala. Un progetto integrato che da subito metta al centro il valore del porto come volano di sviluppo del Territorio e del mezzogiorno. Pensiamo che il tavolo romano che il Governo dovrà convocare sulla base delle richiesta avanzata dalla OO.SS Confederali a Scopelliti dovrà avere alla base una discissione ampia che tenga conto della necessità di un vero e proprio piano integrato di sviluppo che potenzi e supporti anche gli interventi contenuti nell’Apq. Siamo oramai all’ultima chiamata e Il Presidente della Regione Calabria deve spendere nei confronti di un Governo del suo stesso colore politico tutta l’autorevolezza necessaria affinchè dal Porto di Gioia Tauro parta la svolta della Calabria e del Paese, che migliori le condizioni del territorio e che faccia da volano di sviluppo per l’intero indotto calabrese, capace di rialzarsi e di diventare competitivo in tutto il bacino mediterraneo.