Umanesimo economico, ne discute per Anassilaos Giuseppe Giordano
“Per un nuovo umanesimo economico: l’economia tra Etica, Filosofia e Scienza”, è il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 29 novembre alle 16,45 nella Villetta De Nava l’incontro con Giuseppe Giordano, Ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, di cui è anche Direttore.
L’evento è stato promosso dall’associazione culturale Anasilaos, congiuntamente con il Comune di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De Nava, nell’ambito del 30° Premio Anassilaos. A introdurre Daniele Castrizio, dell’Università di Messina.
Giuseppe Giordano ha concentrato la propria attività di ricerca intorno a tre filoni fondamentale: l’analisi storico-filosofica dei rapporti fra scienza e filosofia focalizzando l’attenzione in primo luogo sugli sviluppi dell’epistemologia del Novecento; la filosofia della complessità, quella prospettiva cioè che tanto dal versante scientifico quanto da quello filosofico ha superato la distinzione fra le cosiddette due culture, comprendendo che è possibile contemperare in un unico orizzonte di senso un approccio al reale di tipo scientifico e di tipo filosofico; l’analisi storico-filosofica ed epistemologica delle radici del pensiero economico, con particolare riguardo alle connessioni fra economia, filosofia, etica e paradigmi scientifici.
Il tema che lo studioso affronterà, più volte affiorato nel corso di questi anni caratterizzati da una grave crisi economica che ha convolto gli stessi assetti istituzionali degli Stati e messo in discussione i capisaldi della democrazia e della sovranità e volontà popolare che sembra contare poco di fronte allo strapotere dei cosiddetti “poteri forti” ed insomma del mercato che decide e incide nella vita dei singoli, è di grande attualità ed è tuttora al centro, nel nostro Paese, del dibattito politico e delle scelte economiche di un governo democraticamente eletto.
Il problema – scrive in una nota l’Associazione Anassilaos - non si risolve demonizzando l’economia come fosse lo “sterco del diavolo” e considerando il mercato come un grande satana, visto che esso è costituito anche da tanti piccoli risparmiatori, quanto piuttosto riscoprire il lato etico dell’economia riportandola al suo significato più genuino, quello greco di οἶκος (oikos), "casa" più νόμος (nomos), "norma" o "legge". Insistere su tale aspetto e moralizzare – o meglio sforzarsi di moralizzare - l’economia nell’interesse dei cittadini è forse l’unico modo per salvare quella crescita economica che, nel corso degli ultimi decenni – innegabilmente - tanto benessere ha portato ai popoli del mondo, da taluni ideologi o pensatori che immaginano un ritorno al passato, a una sorta di economia curtense del 21° secolo.