Dementia café. Parla il dottor Morelli: “forme di demenza, rallentarle con le giuste terapie"

Catanzaro Attualità

Nel pomeriggio del 6 dicembre, nei locali del Centro Diurno Spazio Alpade di viale Magna Grecia, gestito dall’associazione Ragi Onlus, si è svolto l’ultimo appuntamento del 2018 con i Dementia Café. L’incontro, che ha visto la partecipazione di numerose famiglie, degli ospiti del Centro e anche di un gruppo di studenti dell’Itas “Bruno Chimirri” di Catanzaro, accompagnati dalla professoressa Valeria Valenti, si è focalizzato sul tema dell’importanza della “Corretta Diagnosi nelle Malattie Neurodegenerative” ed ha visto la presenza del professor Maurizio Morelli, neurologo e ricercatore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro.

I lavori si sono aperti con la relazione introduttiva “Una vita oltre la diagnosi” di Elena Sodano, presidente della RaGi, responsabile del Centro Diurno di Catanzaro ed ideatrice del metodo Teci, unico in Italia, per la cura ed il contenimento naturale delle demenze, applicato nei due centri diurni di Catanzaro e Cicala, gestiti dalla RaGi.

La Sodano ha sottolineato come “il momento della diagnosi non segni affatto la fine di una vita. Anche se non esiste una cura risolutiva per le demenze, chi ne soffre non deve essere abbandonato al suo destino, perché oltre all’organo cervello esistono altre importanti componenti nell’essere umano ed è da lì che occorre ripartire dopo la diagnosi. I malati di demenze sono alla continua ricerca di un contatto, di una relazione che possa confermare la loro presenza nel mondo, nonostante la malattia. Sta a noi caregiver e terapeuti far ritrovare loro nuove possibilità di vita”.

L’intervento, molto atteso, del professor Morelli si è focalizzato sull’importanza di una corretta diagnosi, sottolineando innanzitutto che “essa deve sempre tenere conto della storia di ogni paziente e che non è possibile stabilire quanto durerà la malattia”.

A fronte di queste risposte che non possono essere date ai familiari e ai malati, tuttavia ci sono molti altri fattori sui quali, “con la strumentazione diagnostica tecnologicamente avanzata oggi a disposizione, i medici possono essere molto più precisi, iniziando dall’identificazione del tipo di malattia. Le demenze sono tante ed ognuna ha i suoi sintomi e richiede trattamenti farmacologici differenti. Una diagnosi corretta permette quindi, non solo la somministrazione dei farmaci adatti, i giusti accorgimenti quotidiani per evitare di mettere in pericolo la vita stessa del paziente, ma consente anche di rallentare il decorso della malattia con trattamenti adeguati”.

“Al contrario, una diagnosi sbagliata può peggiorare la situazione clinica con l’assunzione di farmaci errati, portando in alcuni casi anche al decesso del paziente”.

Purtroppo, come ha affermato il professor Morelli, “i casi di diagnosi errata nel campo delle demenze sono frequenti” e questo genera dei problemi rilevanti, che sommandosi agli altri, contribuiscono a peggiorare nettamente la qualità di vita dei malati e anche dei caregiver.