Traffico internazionale di droga a Milano, arresti anche in Calabria
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano stanno eseguendo 41 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di componenti di una presunta organizzazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti tra Colombia e Italia, falsificazione di documenti, corruzione, riciclaggio, detenzione illegale di armi e munizioni, trasferimento fraudolento di valori e truffa. Gli arrestati sono per la maggior parte italiani. Un'ordinanza ha raggiunto anche un uomo di origine calabrese che si trovava gia' in carcere e da li' organizzava le attività di spaccio. Nell'indagine sono coinvolti anche due appartenenti alla 'ndrangheta, ma l'organizzazione non e' di stampo mafioso. Gli uomini delle Fiamme Gialle stanno eseguendo il sequestro preventivo di immobili e di un complesso aziendale nelle province di Milano e Monza Brianzaper 1 milionedi euro. Gli arresti hanno coinvolto anche la Calabria.Tra gli arrestati per traffico internazionale di stupefacenti nell'operazione 'Shut Up' ci sono anche due volontari 'City Angels', che all'epoca dei fatti fornivano assistenza ai detenuti nel carcere di San Vittore, ma in realtà si prestavano a veicolare all'esterno del penitenziario le istruzioni operative dei trafficanti detenuti. Le indagini hanno riguardato in particolare un'organizzazione 'multinazionale' con sede in Lombardia, composta prevalentemente da italiani, che si approvvigionava di cocaina direttamente dalla Colombia.
Tra gli indagati sono emersi anche due persone contigue alla 'ndrangheta, rispettivamente alle 'ndrine Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia) e Bruzzaniti-Palamari di Africo (Reggio Calabria). La droga veniva acquistata dall'Italia e pagata ai narcos sudamericani tramite la rete Hawala-Hundi, un sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull'onore di una vasta rete di mediatori sparsi nel mondo. La GdF ha accertato un trasferimento di oltre 3 milioni di euro tramite questa rete. Le Fiamme gialle hanno anche eseguito sequestri preventivi finalizzati alla confisca di beni immobili (abitazioni e box), un complesso aziendale, autovetture e quote societarie nelle province di Milano e Monza-Brianza, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. L'operazione 'Shut Up', che si è sviluppata anche attraverso la cooperazione internazionale con le autorità giudiziarie e le polizie di Croazia, Belgio e Spagna, ha complessivamente portato alla denuncia di 70 persone e, oltre ai 41 destinatari delle ordinanze di oggi, altre 18 persone sono state arrestate in flagranza nel corso dei vari interventi repressivi. Sequestrati, in totale, 70 kg di cocaina, 10 di eroina e una serie di pistole e mitragliette.
I dettagli
Tra le 41 ordinanze di custodia cautelare che la Guardia di Finanza sta eseguendo nei confronti di altrettante persone coinvolte in un traffico di droga tra Italia e Colombia, due sono destinate ad appartenenti all'organizzazione di volontariato 'city angels', da anni attiva a Milano nel sostegno agli emarginati attraverso attivita' di strada. I due, entrambi italiani, avrebbero raccolto le indicazioni date dal capo dell'organizzazione a delinquere che si trovava gia' in carcere e comunicava con loro tramite 'pizzini'. Nell'ambito dell'operazione, le fiamme gialle hanno anche sequestrato un bar a Milano. I due ex City angels arrestati avrebbero secondo le accuse, favorito l'organizzane dal 2006 fino al 2008. Si tratta di un marocchino di 45 anni e della sua compagna italiana di 66 anni. I due sono entrati in contatto con l'organizzazione tramite uno dei componenti di spicco dell'organizzazione, deceduto l'anno scorso in seguito ad una malattia e che aveva una compagna marocchina. Quando il 45enne marocchino e' arrivato in Italia e' stato ospitato per un po' di tempo in casa di questa donna ed e' li' che e' entrato in contatto con l'organizzazione. Ci sono anche un dipendente dell'Agenzia delle Entrate di Milano e un poliziotto penitenziario fra i destinatari delle 41 ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip del Tribunale di Milano Bruno Giordano, su richiesta del pm Marcello Musso, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Secondo quanto accertato dalle indagini il primo avrebbe creato dei certificati di codici fiscali con nomi fasulli, per consentire a uno degli arrestati, Valerio Morrone, 31 anni, di mettere in atto truffe ai danni di rivenditori di auto usate. Morrone avrebbe acquistato auto usate senza pagarle sfruttando proprio l'identita' falsa. Le indagini hanno accertato che i proventi di queste truffe venivano incanalati nel traffico di stupefacenti. Il poliziotto penitenziario invece, che si trovava gia' agli arresti domiciliari in seguito ad un'indagine del Ros su un giro di stupefacenti, e' stato arrestato con l'accusa di corruzione. Avrebbe, secondo le accuse, portato in carcere un telefono cellulare dietro compenso di 300 euro per consentire ai componenti dell'organizzazione di pianificare il traffico di droga.