La proposta di Ferrara (M5S): “A Reggio l’Agenzia guardia frontiera e costiera”
La sede dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, precedentemente nota come Frontex, potrebbe essere individuata nella città di Reggio Calabria. Questo uno dei 109 emendamenti presentati dagli eurodeputati del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, Ignazio Corrao e Fabio Massimo Castaldo alla proposta di regolamento relativo alla guardia di frontiera e costiera europea su cui si sta lavorando nella Commissione Libertà civili, giustizia ed affari interni del Parlamento europeo.
“La proposta legislativa riguardante modifiche al mandato conferito all'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera europea, arrivata in Commissione nei giorni scorsi - fa sapere Laura Ferrara –, presenta delle criticità che hanno reso necessario presentare da parte mia e dei colleghi del M5s in Commissione Libe, ben 109 emendamenti. Fra le proposte a nostra firma anche il cambio della sede dell'Agenzia, attualmente situata a Varsavia, a Reggio Calabria. Una richiesta che nasce per ragioni logistiche e di vicinanza all’area delle operazioni dell’Agenzia nel Mediterraneo, impegnata, come sappiamo, nel controllo delle frontiere esterne e nell'attuazione delle operazioni di rimpatrio”.
“Le modifiche da noi proposte – continua l’europarlamentare – sono volte inoltre a eliminare i poteri di iniziativa autonoma da parte dell’Agenzia quando si tratta di intervenire, senza esplicita richiesta, nel territorio degli Stati membri. Oltre a ciò abbiamo cercato di limitare i maggiori poteri che le consentono di monitorare e valutare la capacità che ha uno Stato membro di gestire le proprie frontiere esterne eliminando sia la natura vincolante delle raccomandazioni emanate dall'Agenzia nei confronti dello Stato membro, sia la sanzione della reintroduzione dei controlli alle frontiere interne in caso di mancata attuazione delle raccomandazioni” - spiega la deputata.
“Vogliamo altresì che sia ridotto da 10mila a 500 il corpo permanente di guardie di frontiera a disposizione dell'Agenzia e mantenere il contributo degli Stati membri su base volontaria, escludere nei centri controllati l’esame delle domande di asilo tramite procedura di frontiera (procedura accelerata, con minori garanzie e che implica la detenzione del richiedente asilo) e permettere ai richiedenti asilo di entrare sul territorio dello stato membro per presentarvi domanda di protezione internazionale” – tuona infine la nota.