Aeroporto Crotone: Comitato scrive al Ministro Toninelli
Il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone non molla la presa e cerca ancora una volta di portare ai piani alti lo scalo cittadino con tutti i suoi problemi e la questione della mobilità del territorio di Crotone.
Questa volta l’appello è rivolto tramite una missiva al Ministro Toninelli.
Nella lettera, che sarà recapitata domani, c’è anche un proposta del Comitato per una soluzione a questo problema cronico.
UNA PARTE DELLA MISSIVA
“Illustrissimo Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli,
il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone da due anni conduce la lotta per rivendicare il diritto alla mobilità… Lei stesso, venendo oggi a Crotone in auto da Catanzaro, avrà notato come la città di Pitagora non sia facilmente raggiungibile. Venendo da Sibari, invece, avrebbe vissuto l’inferno della statale SS 106 che invece i comuni cittadini vivono ormai da decenni. Avrebbe potuto prendere anche i treni ma avrebbe notato che spesso nella stazione abbandonata di Crotone priva anche di biglietteria quelli in arrivo o in partenza sono anguste littorine.
L'Aeroporto S. Anna è quindi l'unica soluzione per arrivare agevolmente a Crotone. Purtroppo, il sistema dei trasporti nella provincia di Crotone è veramente fragile e penalizza sia la vita sociale che quella economica di una terra in profonda recessione e crisi di identità… Purtroppo, da una situazione di emarginazione ed isolamento così critica si può uscire nel breve termine soltanto grazie ad un servizio aeroportuale ben gestito, che sappia valorizzare tutti gli scali e che, ove non ci siano dinamiche economiche sufficienti a garantire la piena sostenibilità dello scalo, venga supportato con aiuti tali da garantire un servizio sociale, essenziale in assenza delle altre infrastrutture come la linea ferroviaria ed una strada a scorrimento veloce.
In questi anni abbiamo notato che l’idea del gestore unico regionale è veramente fallimentare; accorpare in un’unica gestione tre aeroporti è da noi paragonato al mettere in un acquario un piranha ed un pesciolino: l’esito lo diamo per scontato, purtroppo! Ed è proprio quello che sta succedendo: la Sacal, gestore privato di un servizio pubblico, vuole soltanto far profitto dallo scalo crotonese e si muove soltanto in tale ottica. Rimane ancora misteriosamente secretato il piano industriale con la quale la stessa si è aggiudicata lo scalo pitagorico per 30 anni. Dopo appena un anno di questa gestione, l’aeroporto S. Anna fa vivere ai passeggeri disagi vergognosi per motivi veramente banali come il rifornimento del carburante! Spesso i voli in partenza da Crotone non hanno sufficiente carburante per affrontare l’unica rotta prevista e sono costretti a scali tecnici! Di questi disagi abbiamo prontamente informato l’Enac ed anche la direzione competente del suo ministero ma non abbiamo avuto alcun riscontro concreto ed i disagi sono tuttora vissuti!
Nel corso di questi mesi abbiamo avuto modo di confrontarci anche con comitati di altri piccoli aeroporti ed abbiamo condiviso l’idea di Alessandro Riolo circa la riduzione delle addizionali sugli imbarchi per i piccoli aeroporti potrebbe renderli interessanti alle compagnie aeree. Come comitato ci siamo spinti oltre, ragionando sulla nostra esperienza col gestore unico calabrese; abbiamo pensato che sarebbe il caso di costituire una “Smart Net for Small Airport” che colleghi i piccoli aeroporti e crei quella mobilità alternativa ai grandi scali. Una piccola rete coordinata da un unico gestore nazionale pubblico che non ragioni principalmente secondo canoni economici ma tenga presente anche i fattori sociali.
Mettendo in rete con un'amministrazione efficiente e ponderata i piccoli aeroporti si costituirebbe un nuovo gestore a livello nazionale con una capacità contrattuale molto forte nei confronti delle compagnie aeree. Questo gestore dovrebbe essere il “nuovo Enac”, ossia un ente pubblico che non si limiti solo a vigilare ma che sia attivo economicamente e faccia con una gestione corretta dei piccoli scali da esempio ai gestori dei grandi aeroporti, anch’essi spesso in dissesto finanziario.
In quest’ottica, prendendo spunto da alcune sue dichiarazioni sulla nazionalizzazione di Alitalia pensiamo che sia il caso di costituire una compagnia “low cost” Made in Italy, sempre pubblica, che possa collegare la “Smart Net for Small Airport” prima accennata. Mettendo in rete i piccoli aeroporti si permetterà quindi ai cittadini di potersi muovere e al contempo si permetterà anche ai cittadini di tutto il mondo di poter visitare la NAZIONE PIU’ BELLA DEL MONDO.”