Lotta al bracconaggio, denunce e sequestri a Sibari e in Sila
La Polizia Provinciale di Cosenza ha portato a termine due importanti attività antibracconaggio. Gli Agenti del Nucleo Ittico-Venatorio, in borghese, in località Sibari Marina del Comune di Cassano allo Ionio, lungo la battigia del mare, hanno notato un appostamento temporaneo isolato, costruito in una depressione della sabbia con ramaglie e fronde di palma, con dentro tre cacciatori armati di fucili, colti con un richiamo funzionante che riproduceva il canto del fischione.
Pertanto, si è proceduto alla contestazione dell’illecito e al sequestro delle armi, delle munizioni e del richiamo acustico elettromagnetico.
Un’altra operazione è stata invece effettuata dagli agenti del Distaccamento di San Giovanni in Fiore sull’Altopiano della Sila, dove un uomo residente in provincia di Brescia è stato sorpreso mentre esercitava l’attività venatoria all’interno di un vasto campo incolto e facendo uso di un richiamo elettroacustico vietato dalla legge.
Gli agenti, durante l’intervento, hanno scoperto che erano stati abbattuti anche alcuni capi di selvaggina e tra questi, vi erano delle pispole, specie considerata particolarmente protetta.
L’uomo era stato sorpreso anche due anni fa. Sottoposti a sequestro penale un fucile calibro 12, le munizioni, il richiamo elettroacustico e tutta la fauna illecitamente abbattuta, costituita da alcuni capi di Allodola e di Pispola.
Dopo le formalità di rito l’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, dovrà ora rispondere dei reati di esercizio dell’attività venatoria mediante l’uso di un richiamo elettroacustico e di abbattimento di specie particolarmente protetta.