A caccia nel Parco Nazionale della Sila, denunciato

Cosenza Cronaca
L'arma sequestrata

Dall’apertura della stagione venatoria ad oggi sono stati disposti dal Comandante del Corpo della Polizia Provinciale di Cosenza, dott. Giuseppe Colaiacovo, servizi continui diretti a contrastare e reprimere ogni ipotesi di illecito venatorio, al fine di tutelare le risorse faunistiche del territorio. Numerosi sono stati i controlli effettuati, durante i quali sono stati elevati molteplici verbali amministrativi e penali, nonché sequestri di fucili e richiami elettromagnetici.

L’ultimo risale a questo fine settimana. Gli Agenti del distaccamento di Camigliatello Silano hanno colto in fragranza di reato L.G., cinquantacinquenne di Cosenza, sorpreso mentre cacciava sul Monte Volpintesta, nel Comune di San Giovanni in Fiore, area ricadente nel Parco Nazionale della Sila.

Gli Agenti hanno immediatamente provveduto ad identificare e denunciare il cacciatore all’Autorità Giudiziaria competente ed a sequestrare il fucile con relativo munizionamento. L.G. dovrà ora rispondere dei reati di esercizio della caccia all’interno di un Parco Nazionale, ai sensi della Legge n. 157/1992, nonché di introduzione di armi all’interno di un’area protetta, sanzionato dalla Legge Quadro sulle aree protette, la n. 394/1991. L’area della Sila è una delle aree maggiormente soggetta ad illeciti venatori. Qui, in pochi mesi, sono stati effettuati oltre 100 controlli, durante i quali sono stati accertati diversi illeciti. I cacciatori ispezionati provengono non soltanto dai Comuni della Provincia di Cosenza, ma anche da altre regioni del nord Italia. Gli Agenti del Distaccamento di Camigliatello hanno elevato sanzioni amministrative per oltre 1600 euro, per violazioni alla legge nazionale sulla caccia ed alla legge regionale per la tutela e la gestione della fauna selvatica. Non solo. Molta è anche la fauna selvatica sequestrata. L’ultimo sequestro risale a pochi giorni fa, nel Comune di Celico. Gli Agenti hanno sequestrato numerosi capi della specie allodola, poiché abbattuti in violazione del disposto del calendario venatorio regionale 2011/2012 che prevede un limite di carniere, sia giornaliero che per stagione di caccia. La vigilanza della Polizia Provinciale proseguirà ininterrotta e in modo serrato su tutto il territorio provinciale, senza dar tregua a chi esercita la caccia senza il rispetto delle normative vigenti.