Ripepi (FdI): “incongruenze su nomina direttore comunale, presenterò interrogazione”
“Anno nuovo ma scivoloni vecchi. Lo scorso dicembre infatti il Sindaco, ha provveduto alla scelta del nuovo Direttore Generale del Comune: nulla da eccepire se non che, come da abitudine consolidata, il nostro primo cittadino Giuseppe Falcomatà ha omesso di fornire le debite motivazioni su tale decisione”.
Ad aprire la discussione è Massimo Ripepi.
“Ma il direttore generale, secondo giurisprudenza amministrativa consolidata, è esso stesso un dirigente, attesa la sua posizione sovraordinata agli stessi dirigenti comunali, e come tale, la sua nomina va accompagnata dai motivi che hanno indotto a preferire un soggetto rispetto ad altri. Un obbligo di motivazione previsto dalla legge n° 241/1990 che riguarda tutti gli atti amministrativi e che il sindaco Falcomatà ha ignorato assieme al dovere-principio di trasparenza nei confronti della collettività".
"Se fin qua potevamo attribuire lo “scivolone” a semplice sbadataggine, - continua la nota - il decorso dei fatti non depone a suo favore: al colloquio svolto per individuare il soggetto idoneo per il suddetto ruolo, vi hanno partecipato altre due figure altamente qualificate che vantano esperienza ultradecennale nella qualifica dirigenziale presso enti pubblici, ma la preferenza pare sia ricaduta non certo tenendo conto dei sostanziosi curriculum, quanto seguendo criteri inspiegabili e senza logica (almeno per noi), visto che la commissione esaminatrice non ha stilato una graduatoria di merito e quindi tale nomina non ha fondamento".
"Certamente - precisa Ripepi - non abbiamo alcun problema personale nei confronti del nominato direttore generale, funzionario di Prefettura, il cui curriculum probabilmente non soddisfa però le referenze richieste per l’incarico ricevuto, poiché non è un dirigente pubblico.”
Una scelta tutt’altro che trasparente a parere di Ripepi. “Se prima pensavamo che questa amministrazione si fosse distinta per inerzia e mediocrità, adesso abbiamo ulteriore conferma che “fa e disfa” a proprio piacimento dimenticando il ligio dovere verso i reggini di amministrare la cosa pubblica secondo la legge e secondo verità, sentore che avevamo già fiutato nella vicenda che ha avuto sempre protagonista la nostra amministrazione con l’adesione ad un arbitrato al fine di salvaguardare la posizione retributiva dei suoi dirigenti (mentre il fondo risulta sovradimensionato)”.
“Presenterò una interrogazione consiliare – tuona in conclusione - al fine di accertare i fatti, augurandomi di ottenere risposte coerenti, e riservandomi il diritto di accesso agli atti”.