Commissariamento Pd, Richichi: “Muore la politica e la libertà di pensiero”
“Nel Pd calabrese muore la politica e la libertà di pensiero”. Ne è convinto Domenico Francesco Richichi, componente della Commissione di Garanzia della Federazione regionale del Partito Democratico della Calabria, che ha mal digerito la decisione di Matteo Orfini di commissariare il partito calabrese.
Per Richichi il provvedimento adottato sarebbe “illegittimo ed illegale perché l’onorevole Orfini non ha titolo a predisporre atti politici di natura straordinaria in quanto rappresenta solo sé stesso che nel PD nazionale è una infima minoranza”.
Per il componente della commissione garanzia la nomina del nuovo commissario servirà per preparare le strada a un eventuale candidatura che definisce “sicura per essere nominato deputato o senatore alle prossime elezioni politiche, nel territorio calabrese”.
“Il PD in Calabria, dopo le vicissitudini del presidente della giunta regionale, era disorientato e non aveva una idea o proposta politica, né riusciva ad essere presente nei territori” ma per Richichi il partito si sarebbe dovuto riorganizzare “con nuove proposte politiche e idee organizzative che sarebbero dovute nascere dal dibattito auto rigeneratore per l’elezione degli organi regionali del partito. Così non sarà per almeno quattro anni”.
Mentre la “nomina del commissario è la plastica affermazione di un autoritarismo che mette il timbro di una parte del partito a futura memoria e per future azioni politiche”.