Teatro: Scarpati e Solarino conquistano il Rendano
In equilibrio tra commedia e tragedia “Il Misantropo” diretto da Nora Venturini e ben interpretato da Giulio Scarpati (l'amatissimo “Medico in Famiglia”) e dall'attrice cinematografica Valeria Solarino. Lunghi applausi per un Molière che non delude, in scena nella “Rassegna l'AltroTeatro”, sabato scorso, sul palco del Teatro Rendano.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull'avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell'offerta culturale- vede, inoltre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L'AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 19 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
“Il Misantropo” Alceste e Célimène, moderna coppia al centro della scena. Un uomo e una donna opposti in tutto e che, malgrado questo, sono attratti l'uno dall'altro. Alceste è un “indignato” eticamente tutto d'un pezzo e un innamorato disperato. Célimène è una signora del bel mondo, intelligente, raffinata e coscientemente frivola. Una coppia impossibile, al centro di un capolavoro dall'attualità disarmante. Alceste di Venturini vaga in un palcoscenico-mondo che profondamente disprezza ma di cui non può fare a meno. Siamo nella corte del Re Sole, un luogo senza moralità dove vince il più corrotto o il più cretino, nel quale, invece, si muove come se fosse nel suo elemento la donna che Alceste desidera anche contro se stesso, Célimène. È lei che vive per guidare il gioco voluttuoso dei desideri e dell'ignoranza dove quattro parole messe in fila diventano una brutta poesia senza senso. Alceste non accetta tutto questo, ma non se ne può allontanare.
Giulio Scarpati interpreta un intenso Alceste affiancato dall'affascinante Valeria Solarino (nei panni della tagliente e disincantata Célimène). Con loro un cast di bravi attori: Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Federica Zacchia, Mauro Lamanna (giovane interprete calabrese reduce dal successo televisivo della serie Fox “Trust”) e Matteo Cecchi. Cambi di costume a vista e un palcoscenico da commedia dell'arte, per una messa in scena dichiaratamente metateatrale. Non è la prima volta che questo testo di Molière viene presentato nella sua attualità. Il Misantropo è una dura disanima contro i costumi fin troppo involgariti di una società resa superficiale, incapace di dare il giusto senso alle cose del mondo. Se Molière soffriva per i tradimenti della giovane moglie Armande e pubblicamente non lo poteva dire se non su di un palscenico, la scena dell’Alcesti di Venturini è un mondo volgare e vacuo fino al grottesco.
I personaggi di questo spettacolo si muovono, parlano, danzano. Sono sfacciati, esibizionisti fino al fastidio. Un manifesto di un mondo in cui ostentare è più importante dell'essere. Tragici e comici insieme, Alceste e Célimène sono nostri contemporanei come coppia sentimentalmente impossibile. Non si comprendono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano eppure faticano a separarsi. Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni. Con loro una vera e propria passerella di personaggi: il politico con velleità da poeta; i giovani nobili modaioli e giulivi; la nobildonna zitella e bigotta. Un grande specchio riflette sulla scena vizi e difetti di una società attenta all'apparire. Un salotto che diventa teatro, la dimora di Célimène che si tramuta in palcoscenico di contese d'amore e intrighi di corte. La realtà si riflette nella finzione, il presente nel passato classico e allo spettatore appaiono i vizi e le distorsioni della vita di ogni giorno.