Sanità, dialisi nel reggino: trovata parziale soluzione per i pazienti
Questa mattina, il Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, è stato in visita al Presidio “Riuniti” per ufficializzare, alla presenza del nuovo Commissario del Grande Ospedale Metropolitano, Vittorio Prejanò, del Direttore Amministrativo, Francesco Araniti, del Direttore Sanitario, Giuseppe Foti, la soluzione, adottata in concerto tra le istituzioni coinvolte, per rimediare al problema annoso dei pazienti dializzati della provincia di Reggio Calabria.
“Si tratta - afferma il Prefetto - di un’importante soluzione, sebbene parziale, frutto della collaborazione sinergica di tutte le figure istituzionali che si sono spese per alleviare i disagi dei pazienti dializzati della provincia di Reggio Calabria”.
Il Prefetto - informa una nota dell'Asp reggina - ha ribadito l’importanza della tematica ed il suo impegno a trovare “misure di carattere strutturale”, le uniche in grado di dare risposte concrete ai malati. Una di queste, la più significativa, è rappresentata dalla costruzione di un Centro Dialisi ex-novo in città di competenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale reggina. Il Prefetto ha, infine, speso parole di ringraziamento per tutti gli attori della vicenda per l’impegno e la cooperazione prestati, in particolare per i Parlamentari intervenuti, per la Regione Calabria, il Commissario ad acta per la Sanità, la Città Metropolitana, l’Azienda Sanitaria Provinciale, le Associazioni e i sindacati, oltre che per i Direttori Generali che si sono succeduti con l’intera struttura medica e amministrativa.
Dello stesso avviso il neo Commissario del G.O.M. Prejanò: “Sono lusingato di partecipare a questo momento di grande soddisfazione per l’Azienda, a pochi giorni dal mio insediamento – spiega -. Noi, come Ospedale e grazie alla U.O.C. di Nefrologia, abbiamo offerto un contributo significativo ed irreversibile ad una problematica annosa. Tuttavia, la prospettiva alla quale questa Azienda lavorerà, con condivisione ed impegno, è quella di dare un contributo affinché questa problematica trovi una soluzione sul territorio, in una struttura pubblica, che possa garantire ai pazienti la possibilità di ricevere queste prestazioni, che non sono solo prestazioni sanitarie – conclude – ma che hanno un alto significato sociale”.
La storia: la provincia di Reggio Calabria, ed in particolar modo il suo capoluogo, soffrono da almeno quindici anni di una grave carenza di posti tecnici di dialisi.
Com’è comprensibile che sia, dato l’enorme disagio vissuto dai nostri concittadini, l’associazione dei malati - l’ANED -ha sollecitato la problematica a tutti i livelli istituzionali.
Alla luce di questo, il Prefetto di Reggio Calabria, S. E.Dott. Michele Di Bari, ha prontamente istituito un tavolo tecnico per dare voce a tale disagio e cercare soluzioni che in passato sembravano vicine, ma che puntualmente non si realizzavano.
Immediatamente, la U.O.C. Nefrologia e Dialisi del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, diretta dalla Prof.ssa Francesca Mallamaci, senza risorse aggiuntive, ha preso in carico dalla fine del 2017 al giugno 2018 circa 30 pazienti che dializzavano extra-regione con gravami aggiuntivi sulla loro qualità della vita e sulla condizione di salute.
Inoltre, nella seconda metà del 2018, dopo ulteriori riunioni, coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria in collaborazione con il Commissario ad Acta regionale per il piano di rientro, il Dipartimento alla Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, il Sindaco Metropolitano, il Direttore Generale del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, il Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria del territorio e l’ANED, si è arrivati a due importanti risultati. Il primo, l’attribuzione di 3 posti tecnici aggiuntivi di emodialisi all’U.O.C. di Nefrologia e, il secondo, di deliberare in maniera formale, e per la prima volta, la costruzione di un Centro Dialisi ex-novo in città riconoscendo, finalmente, la carenza di posti di emodialisi rispetto anche alle altre città calabresi.
Quindi, a partire dall’ottobre 2018, si è proceduto ai lavori per l’allestimento dei 3 posti tecnici di emodialisi del G.O.M. e, contestualmente, sono stati reclutati medici e gli infermieri da addestrare alla tecnica, previa autorizzazione del Commissario ad Acta. Infine, è stata acquisita o rinnovata tutta la strumentazione necessaria per potere far fronte all’esigenza di trattamento di ulteriori 12 pazienti che si aggiungono a quelli già in trattamento.
I pazienti in emodialisi cronica, dunque, assorbiti presso il G.O.M. sono oggi potenzialmente all’incirca 50 ed è stata così quasi azzerata la lista d’attesa dei pazienti extra regione che sono stati chiamati e che intendono fruire del servizio a Reggio Calabria.
L’assorbimento di tali pazienti ha di fatto esaurito tutti gli spazi fisicamente disponibili nella U.O.C. Nefrologia del G.O.M. portando l’occupazione al 100% dei posti di dialisi, considerando anche i pazienti acuti emodializzati ricoverati in altri reparti dell’Ospedale.
Non è pleonastico, infatti, ricordare ancora una volta che il trattamento degli emodializzati cronici è di competenza dell’A.S.P. e del territorio, mentre il compito di dializzare gli acuti e i pazienti con patologie complesse ricoverati presso i vari reparti del nostro Ospedale, è di competenza della U.O.C. Nefrologia del G.O.M.