Sanremo, Codacons chiede atti per vittoria “rubata” a Mia Martini

Reggio Calabria Attualità
Mia Martini

Il Codacons ha deciso di riaprire il caso del festival di Sanremo del 1992, quando la classifica sarebbe stata “alterata” rubando quindi la vittoria a Mia Martini. L’associazione ha infatti chiesto gli atti relativi all’edizione di quell’anno dopo le dichiarazioni rilasciate da Loredana Bertè e confermate da Pippo Baudo. L’esposto è stato inoltre inviato all’Agcom, affinché’ apra un’indagine. Il Codacons ha chiesto poi di raccogliere la testimonianza della sorella di Mia Martini, di Pippo Baudo e Gianni Ippoliti.

L’associazione denuncia quindi la presunta alterazione della classifica finale della kermesse e lo fa inviando un esposto all’autorità per le comunicazioni e una formale istanza d’accesso alla Rai, finalizzata ad acquisire tutti gli atti relativi al festival del ’92.

“Abbiamo deciso di riaprire il caso dopo le recenti dichiarazioni di Loredana Bertè che, in occasione della presentazione del film “Io sono Mia”, ha parlato espressamente di “vittoria rubata”, asserendo che la classifica finale di quell’edizione del festival fu artefatta per assegnare la vittoria ad un brano di Luca Barbarossa”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

All’interno dell’esposto il Codacons cita anche una puntata del programma Rai 3 “Novecento” durante il quale Pippo Baudo, conduttore di Sanremo ’92, avrebbe ammesso questi fatti. Ad avvalorare la tesi di una possibile alterazione della classifica la circostanza secondo cui Gianni Ippoliti, nel corso dell’edizione del festival del 1992, avrebbe anticipato in diretta e prima della conclusione della gara la vittoria di Mia Martini, episodio che potrebbe aver portato a modificare la classifica finale della kermesse allo scopo di evitare sospetti nei telespettatori.

Da qui la richiesta alla Rai di una copia degli esiti delle votazioni, dei verbali di voto e di tutti gli atti utili relativi al festival di Sanremo 1992, e all’Agcom di aprire una inchiesta sul caso convocando Loredana Bertè, Pippo Baudo e Gianni Ippoliti allo scopo di raccogliere la loro testimonianza sulla vicenda”, conclude Rienzi.