Impianti fotovoltaici mai entrati in funzione nel catanzarese: Abramo prova a bloccare lo sperpero
Ammontano a una decina gli impianti fotovoltaici realizzati a supporto di altrettante strutture provinciali, regolarmente installati ma mai entrati in funzione oppure mal funzionanti. Su input del presidente della Provincia Sergio Abramo, nell’ambito del piano di razionalizzazione della spesa intrapreso sin dai primi giorni del suo insediamento, gli uffici competenti stanno conducendo un controllo serrato finalizzato all’azzeramento degli sperperi di denaro pubblico.
Il costo annuo sostenuto dall’Ente intermedio per il pagamento delle bollette relative agli istituti o agli immobili in cui sono presenti tali impianti fotovoltaici, si aggira intorno ai 200 mila euro. E’ il caso, per fare degli esempi, degli istituti Maresca e Galluppi di Catanzaro, Einaudi, Galileo Galilei, De Fazio, Ipsia e Geometra di Lamezia Terme e del parco della Biodiversità.
“All’anomalia del mancato funzionamento degli impianti fotovoltaici – dice il presidente Abramo -, si aggiunge il mancato risparmio per le casse provinciali che il fotovoltaico avrebbe dovuto determinare abbattendo le bollette che, invece, continuano regolarmente a essere pagate dalla Provincia. Sono passati anni e di energia rinnovabile questi impianti ne avrebbero potuto produrre in grande quantità, sia per alimentare i consumi delle stesse strutture, sia da reimmettere nella rete beneficiando delle formule incentivanti, senza considerare gli apporti in natura ambientale”.
“Stiamo lavorando – conclude - per fare in modo che questi disservizi vengano ripristinati il prima possibile, consentendo finalmente, dopo anni di sprechi, la valorizzazione del patrimonio provinciale. Il massiccio lavoro messo in piedi per la dismissione dei fitti passivi, che ha al momento prodotto un risparmio di circa 700 mila euro, si accompagna a quello che riguarda il ripristino di impianti fotovoltaici che finora hanno significato solamente uno spreco di soldi”.