Differenze in gioco. Legalità al centro con l’stituto Falcomatà-Archi
L’Istituto comprensivo Falcomata’ Archi ha avviato il progetto educativo “Differenze in gioco”. Ognuno con la propria diversità, è ricchezza per il prossimo”, che mira a formare una coscienza civica condivisa e sensibilizzare i ragazzi sul tema della diversità e del confronto.
A sostenere l’iniziativa è la Fondazione Antonino Scopelliti, ente no-profit antimafia italiano che ha sedi sia a Roma che a Reggio Calabria. La Fondazione è stata creata nel 2007 in memoria del giudice Antonino Scopelliti, vittima della ‘ndrangheta, ucciso a Piale, tra Villa San Giovanni e Campo Calabro nell’agosto del 1991, ed è nata su iniziativa dei ragazzi del Movimento antimafia italiano “Ammazzateci tutti”; essa offre gratuitamente assistenza psicologica e legale alle vittime della mafia e alle loro famiglie e mira alla formazione civica dei giovani che ancora frequentano la scuola.
Il progetto ha preso avvio ieri alle 10 nell’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado “Pirandello” dell’Ic Falcomatà-Archi e ha visto coinvolti i ragazzi delle classi seconde dei plessi Pirandello e Klearchos di Archi. Erano presenti all’incontro la dirigente dottoressa Serafina Corrado Rosanna Scopelliti, dirigente Anna Maria De Luca responsabile scuola Fondazione Antonino Scopelliti, lo chef Filippo Cogliandro, le responsabili dei plessi scolastici professoresse Daniela Cicco e Rossana Musolino, il professore Giovanni Quattrone responsabile della sicurezza, le insegnanti referenti dell’area cittadinanza e costituzione Giovanna Calarco e Titty Iannò e i docenti delle classi seconde partecipanti al progetto.
L’incontro si è aperto con l’intervento della dirigente Corrado che dopo aver presentato gli ospiti intervenuti al dibattito, ha posto l’attenzione degli alunni sull’importanza di scegliere liberamente di essere dalla parte della giustizia e, se ci sono le opportunità di non andar via ma restare nella propria terra per contribuire al suo miglioramento.
Rosanna Scopelliti ha raccontato le tristi vicende che hanno colpito la sua famiglia, ponendo l’accento sul coraggio di suo padre che, pur subendo minacce ha continuato ad operare nella legalità e per la legalità. Malgrado l’epilogo triste, il magistrato Antonino Scopelliti, ha vinto su questa piovra che ha i tentacoli ovunque perché ha lottato e creduto nella sua Calabria fino alla fine, ha vinto quando la sua famiglia ha deciso di tornare nella sua terra dove ci sono le sue radici, ha vinto quando è stata creata la Fondazione in suo nome, ha vinto e continua a vincere quando in qualche città gli vengono intitolate vie o piazze, ha vinto nelle scelte dei ragazzi e di tutti coloro che decidono di restare a Reggio Calabria per dare un volto nuovo alla Calabria.
Altra testimonianza importante è stata quella dello chef Filippo Cogliandro che ha vissuto con la paura delle minacce e degli attentati ma che ha avuto il coraggio di dire “no” al pizzo e di denunciare e ha scelto di continuare a vivere nella sua terra per valorizzarla e investire in questa terra dilaniata da alterne vicende.
La testimonianza della dirigente Corrado, della Scopelliti e dello chef Cogliandro, avevano lo scopo comune di trasmettere ai ragazzi l’amore per la nostra Calabria e in particolare per la nostra città. Il messaggio era quello di far capire agli alunni che, malgrado tutto bisogna continuare a custodire il nostro territorio, la nostra cultura e le nostre tradizioni locali. Queste testimonianze, miravano a far capire ai ragazzi che con i loro no al pizzo, alla ‘ndrangheta, hanno fatto la scelta giusta per creare una Calabria diversa. Hanno scelto di restare, di creare le condizioni affinché si capisca che la cultura della legalità ha un valore vero perché dà l’opportunità di “scegliere” e di contribuire ad arricchire il nostro territorio. I ragazzi hanno partecipato con interesse a questo incontro, interagendo con gli ospiti e intervenendo nel dibattito in modo pertinente.
L’iter progettuale continuerà nel mese di marzo e vedrà impegnati gli alunni, guidati da esperti esterni e dalle docenti delle classi, in attività che riguarderanno il modulo “Tradizioni a confronto” che si snoderà in due percorsi “Tradizioni attraverso la musica” e “Tradizioni a tavola”. Obiettivo del modulo sarà quello di offrire ai ragazzi un’opportunità di confronto tra diverse tradizioni ed un invito a riflettere su altre culture che, essendo diverse dalla nostra, potrebbero essere sottoposte a pregiudizio sociale.