Società “fantasma” per incassare finanziamenti, un giro da 250mln: maxi sequestri da Torino a Cosenza
Aziende attive nel settore energetico e del consulting finanziario che avrebbero avuto un volume affari che è stato stimato in ben 250 milioni di euro.
Si allarga l’indagine avviata dai carabinieri di Torino che oltre ad interessare il capoluogo piemontese, il milanese e vercellese, è arrivata - quanto all’esecuzione dei sequestri - anche nel cosentino, in Calabria.
L’inchiesta - confluita nell’operazione denominata “Avatar” - è partita dalla scoperta di lingotti d’oro e di contanti (un totale di circa 1,3 milioni) che erano custoditi in alcuni box, portando poi al fermo degli imprenditori proprio mentre questi avrebbero cercato di fuggire all'estero, una volta saputo che il deposito era stato scoperto.
I militari li hanno fermati lunedì scorso nel centro di Torino, davanti a un hotel di corso Vittorio, dove si erano dati appuntamento per lasciare la città.
Gli inquirenti, nel prosieguo delle indagini, hanno così bloccato alle società 79 conti correnti, 25 carte postepay e prepagate, sei macchine, negozi, contanti e oro per un valore di 2,5 milioni di euro.
Le accuse contestate sono di riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. I carabinieri ritengono, in particolare, di aver smantellato un presunto gruppo criminale che in Italia e all'estero avrebbe costituito, utilizzando delle false identità o del tutto inesistenti, più di 20 società “fantasma” così da ottenere - con la truffa e con frodi bancarie - dei finanziamenti, pubblici e privati, per diversi milioni di euro.
Trentuno in tutto le persone che sono indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata a condotte di truffa, riciclaggio, frodi fiscali e fittizie intestazioni di beni.