Porto di Gioia Tauro. Giannetta: “situazione grave, indetta manifestazione”
“Sulla drammatica vertenza del porto di Gioia Tauro è giunto il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità ed alzino la testa e la voce. E’ necessario scongiurare il grave pericolo che si verifichi l’ennesimo scippo ai danni dei calabresi, che venga ancora una volta sottratta loro la dignità ed il futuro”.
E’ quanto afferma, il consigliere metropolitano e sindaco di Oppido Mamertina, Domenico Giannetta, spiegando che “togliere lavoro, mal gestire una risorsa enorme a livello mondiale, come è il porto di Gioia Tauro, facendo così mancare all’intera regione un’occasione reale di sviluppo, significa voler distruggere un popolo, incastrandolo in quella stessa sudditanza economica che da sempre ha penalizzato la qualità della vita in questa terra”.
Così, Domenico Giannetta, sottolineando “l’angoscia vissuta in queste ore da famiglie, lavoratori, sindaci, sindacati, ma anche da tutti quei calabresi che hanno a cuore le sorti della nostra Calabria”, chiama a raccolta istituzioni, politica e società civile, ma anche i semplici cittadini, per fare fronte comune affinché si eviti questa nuova catastrofe a danno delle nostre economie, giacché il porto di Gioia Tauro rappresenta una risorsa imprescindibile allo sviluppo dell’intera regione”.
Giannetta, rimarca ancora “la terribile situazione di impasse in cui versa la Città metropolitana”, denunciando non soltanto il precipitare della gravissima vicenda del porto di Gioia Tauro, ma anche il continuo verificarsi di processi di blocco che arrestano lo sviluppo di tutto il territorio reggino, come ad esempio nel settore dell’agricoltura e del comparto agrumicolo” e si appella a tutta la società, invitandola a partecipare in massa alla manifestazione che si terrà martedì prossimo, alle 11, di fronte ai terminal del porto di Gioia Tauro.
“E’ urgente manifestare compatti - conclude Domenico Giannetta – per evitare la beffa di chi non vuole bene alla nostra terra e scongiurare lo scempio dei paventati licenziamenti di tanti padri di famiglia”.