Cgil sostiene i magistrati: “Procura sotto organico, priorità al caso Lamezia”
“Il capo dell’Ufficio requirente lametino, Salvatore Curcio, è stato chiaro: dal 2016 il lavoro è triplicato con risultati visibili e apprezzabili, ma lo sforzo di magistrati, giudici e lavoratori del comparto non potrà proseguire a lungo a questi ritmi perché l’organico resta sguarnito del 50 per cento”.
La Cgil regionale e dell’Area Vasta Cz Kr e Vv, appoggia pienamente le richieste dei magistrati secondo cui occorre potenziare l’organico delle Procure, degli Uffici gip/gup, delle cancellerie, dei settori amministrativi in cui operano decine di funzionari, tecnici e dipendenti.
“Rilanciamo ancora una volta il nostro appello alla collettività a sposare questa battaglia sociale affinché divenga chiaro al Csm e al Governo che, sui temi della lotta alla criminalità organizzata che imperversa nel Lametino, non si può tergiversare. Il Comune di Lamezia è stato sciolto per tre volte per infiltrazioni mafiose: basterebbe questo dato – sottolinea la sigla - a dimostrare come certe forme di illegalità siano talmente stratificate da arrivare a condizionare l’operato di amministratori pubblici in un’area tra le più importanti in Calabria sotto il profilo economico”.
Pertanto, ci renderemo protagonisti di un’azione mirata a sensibilizzare, anche attraverso la nostra organizzazione sindacale nazionale, gli organismi deputati alla riorganizzazione della forza lavoro nelle Procure italiane affinché venga data priorità al “caso Lamezia” perché, così come denunciato da Curcio, ‘le nozze con i fichi secchi non si possono fare’.