Giustizia, Cgil: “Non dimenticare i tirocinanti dei Tribunali”
“Senza i lavoratori nessuna riforma è possibile, questo è il messaggio che deve giungere forte e chiaro al ministro Orlando”. È quanto sostiene la categoria Funzione pubblica della Cgil Calabria.
“Chiediamo formalmente al Presidente della Corte e a tutti i presenti di farsi portavoce con il ministro per le questioni relative al personale, stanco e demotivato e che ha diritto a risposte chiare anche e soprattutto sulla mancata riqualificazione in assenza della quale viene mortificata la professionalità e la dignità dei lavoratori della giustizia.
Per molto tempo in Italia si sono succeduti governi che non hanno preso in carico lo stato della giustizia; l'Unione europea ha spesso richiamato il nostro Paese affinché si riportasse in Italia uno standard adeguato per i tempi dei processi, in considerazione anche della crisi e di quanto ciò incida sullo stato dell'economia. Il governo Renzi con il ministro della giustizia Orlando ha messo in campo una riforma in 12 punti, per la prima volta dopo molto tempo.
Noi riteniamo però che, ad oggi, tale riforma non tenga conto di alcuni importanti fattori come l'organizzazione del lavoro e il personale giudiziario.
Non ci sono infatti risposte sulla riorganizzazione del lavoro né sul personale; "l'ufficio per il processo" così come delineato nel dl 90 è del tutto insufficiente a riorganizzare gli uffici giudiziari, si tratta di un contenitore vuoto che al momento non può garantire alcune efficienza. La Fp Cgil da tempo ha proposto e illustrato in giro per l'Italia una riforma importante che si propone di riorganizzare gli uffici e di portarli agli standard europei. Fino ad oggi però non possiamo dire che ci sia stata una vera interlocuzione, pertanto riteniamo opportuno riaprire la trattativa partendo dalla valorizzazione del personale interno e dalla riorganizzazione degli uffici.
Il ministro Orlando si è presentato sin dall'inizio prendendo impegni concreti per garantire il punto 12 della riforma, la riqualificazione del personale, che i lavoratori giudiziari aspettano da oltre vent'anni ma, ad oggi, la trattativa è ferma. Troviamo che la situazione sia ancor più grave rispetto a passate legislature in quanto i lavoratori giudiziari sono stati illusi.
Infine non possiamo dimenticare la vicenda, anche questa ormai prolungata nel tempo, dei tirocinanti della giustizia, che sono stati usati come tappabuchi in tutti gli uffici giudiziari d'Italia e adesso sono del tutto privi di una prospettiva per il futuro. Il loro inserimento nell'Ufficio per il processo non ha prodotto alcuna norma che ne preveda la presenza all'interno degli uffici per il 2015; riteniamo che anche la vertenza di questi lavoratori, che di fatto chiedono una forma di riconoscimento del loro lavoro ai sensi delle norme relative alla pubblica selezione secondo la legislazione vigente, sia molto importante.
Queste persone non devono credere di essere state sfruttate per poi essere buttate fuori dopo avere dedicato 4 anni della loro vita lavorativa agli uffici giudiziari. Il ministro Orlando conosce molto bene anche questa vicenda e auspichiamo che non voglia concluderla senza dare risposte a chi per anni ha dato il proprio contributo pressoché gratis e privo di ogni diritto”.